La continuità territoriale e il tema caldo dei trasporti marittimi fanno litigare a distanza l'europarlamentare del Pd, Francesca Barracciu, e il governatore, Ugo Cappellacci. Ad accendere la polemica una lettera della Barracciu, sulle azioni unitarie e comuni da intraprendere in materia di continuità territoriale marittima e più in generale di trasporti, inviata ai rappresentanti sardi in Parlamento, in Consiglio regionale e al Parlamento europeo.
«La continuità territoriale marittima per le sue implicazioni a livello europeo e nazionale ritengo meriti un'azione quanto più unitaria possibile e condivisa da parte degli eletti in Sardegna. L'argomento - ha sottolineato Barracciu - ha registrato invece il mancato coinvolgimento degli eurodeputati e dei parlamentari sardi da parte del presidente della Regione che, con esiti fallimentari tristemente noti, preferisce affrontare l'emergenza come fosse una questione personale o, peggio, con un approccio strumentale utile forse per i fini elettoralistici piuttosto che per la risoluzione della complessa vicenda».
La risposta del governatore è arrivata a stretto giro di posta (il tutto si è sviluppato nelle prime ore del pomeriggio di ieri) attraverso una nota di Alessandro Serra, portavoce di Cappellacci. «È singolare che un appello all'unità provenga da chi, come l'onorevole Barracciu, nella veste di consigliere regionale, ha sempre rifiutato in maniera sprezzante e preconcetta i numerosi inviti a un'azione comune. Ancora più curioso è il fatto che tale appello cominci paradossalmente - ha aggiunto il portavoce - proprio dall'ennesimo tentativo di creare divisioni. Si ricorda che, mentre qualcuno in Europa remava contro la flotta sarda, il presidente della Regione inviava all'Antitrust le denunce che hanno inchiodato gli armatori, ha contestato in tutte le sedi i soprusi dei signori del mare e ha varato quella flotta sarda che, come confermato dalla stessa Autorità garante della concorrenza del mercato, è stata l'unica efficace arma di legittima difesa dal caro traghetti. Sono azioni che, al contrario dell'improvviso dinamismo dell'onorevole Barracciu, sono nate molto prima della campagna elettorale. Scelga lei se vuole far parte del problema, lanciando invettive contro chi è impegnato per difendere il diritto alla mobilità , o se intende iniziare a far parte della soluzione».
Poteva finire così? Mai. Infatti, poco dopo, ancora la Barracciu: «Non ho mai ricevuto dal presidente della Regione alcun invito a collaborare, né quando ricoprivo l'incarico di consigliere regionale né da quando rivesto quello di europarlamentare. Non sono la sola a poterlo certificare e la continuità territoriale non è certo l'unico argomento che il governatore sardo ha trattato in solitaria con risultati tutt'altro che lusinghieri».