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L'unione sarda. Stadio, si gioca a fine settembre

La società paga il debito al Comune in un'unica tranche

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Cappellacci spera che «entro settembre a Cagliari arrivino il Papa e la riapertura del Sant'Elia». La data della visita in città del Santo Padre è certa, quella della prima partita a casa nel vecchio stadio, no. Ma l'ipotesi di poter tornare a giocare a fine estate nel gigante abbandonato ad aprile 2012 «è molto realistica», sottolinea il governatore.
L'INCONTRO Il secondo vertice in una settimana per trovare una soluzione alternativa a Is Arenas - sul quale ormai bisogna scrivere la parola fine anche se Quartu ancora non si vuole arrendere - è andato ufficialmente bene. Il problema del contenzioso si risolverà la settimana prossima con il pagamento di 2 milioni 300 mila euro in un'unica tranche da parte del club, la convenzione è già scritta e bisogna soltanto definire il canone e altri dettagli minori, il progetto da 15 mila posti con tre tribune amovibili da sistemare sull'ex pista di atletica è nelle mani dei tecnici per gli ultimi aggiustamenti. «Bilancio positivo, strada in discesa, si procede in velocità», spiegano i partecipanti alla riunione di ieri a Villa Devoto. Tutto vero. E visto che alla fine ciò che conta è il risultato da raggiungere, meglio sorvolare su alcuni piccoli sgarbi nelle relazioni istituzionali. Il fastidio emerge nelle segrete stanze, davanti ai giornalisti soltanto sorrisi e ottimismo in quantità industriale.
I RETROSCENA In breve: martedì scorso si svolge la riunione convocata dal presidente della Regione, alla quale partecipano Achille Serra e Marco Brunelli, rispettivamente consulente speciale per gli impianti e direttore generale della Lega calcio, poi Massimo Cellino e Giovanni Domenico Pinna per la società rossoblù. Cappellacci annuncia in quell'occasione di aver fissato a brevissimo, per sabato (cioè ieri) un altro tavolo, questa volta invitando anche il sindaco Massimo Zedda, il prefetto Alessio Giuffrida e il questore Massimo Bontempi. Ma non tutti evidentemente sono liberi da impegni. Giuffrida e Bontempi vanno dal capo dell'esecutivo venerdì pomeriggio «per un colloquio informale» (e al termine da piazza Palazzo viene diramato un comunicato che frena l'entusiasmo e sottolinea quali passaggi di legge bisogna seguire e che è impossibile dare dei tempi). Il primo cittadino invece non si fa vedere per niente e invia la seguente nota: «Abbiamo confermato quanto sempre scritto alla società, tanto nei tavoli tecnici quanto nelle sedi politiche. Il Comune di Cagliari è disponibile ad adottare una nuova concessione a titolo oneroso per l'utilizzo dello stadio Sant'Elia da parte del Cagliari calcio per le attività sportive della squadra. Tale provvedimento necessita della preliminare estinzione dei debiti relativi all'utilizzo dello stadio negli anni precedenti».
A VILLA DEVOTO Così ieri a Villa Devoto per l'amministrazione c'erano i dirigenti Mario Mossa e Giambattista Marotto e per il club il vicepresidente Pinna, l'ingegner Mario Marongiu e l'avvocato Giorgio Altieri. Che Cellino non sarebbe andato gli amici e i collaboratori lo sapevano da giorni. Per la Lega sono tornati, ancora una volta e con l'aereo in ritardo, Brunelli e il superprefetto Serra, e quest'ultimo sembra ci sia rimasto male quando ha visto chi (non) c'era.
RISULTATO POSITIVO Un'ora di trattative e il briefing in giardino con la stampa. «Siamo entrati nel merito», dice Cappellacci, «abbiamo valutato i nodi da sciogliere e la soluzione è a portata di mano, c'è la convergenza di tutte le volontà, e dire che il Cagliari calcio potrà tornare al Sant'Elia a fine settembre ci sembra abbastanza realistico. È una cosa che sta a cuore a tutti». Ora è stato istituito un tavolo tecnico tra Palazzo Bacaredda e viale La Playa, con la Regione a fare da supervisore, «in un ruolo facilitatore».
Spiega Marongiu che «dal Comune arriverà quanto prima l'autorizzazione a montare le strutture, che saranno o quelle di Is Arenas oppure quelle noleggiate in Spagna, stiamo esaminando la possibilità o meno di recuperare la tribuna centrale, per quanto riguarda la sicurezza, per il passaggio del pubblico ci potrebbero essere dei tunnel». Insomma, prosegue il progettista del Cagliari calcio, autore anche del disegno dello stadio del futuro (demolizione e ricostruzione di un impianto bello e moderno sulla stessa area un po' ridotta) «presumibilmente faremo qualche partita fuori e poi, grazie anche all'interruzione di due settimane per la Nazionale, a fine settembre saremo al Sant'Elia». Anche Brunelli è soddisfatto: «Rispetto a Is Arenas, le circostanze e il clima sono decisamente diversi».
Cristina Cossu

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