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L'unione sarda. La Pac premia i “veri” agricoltori

Contributi soltanto a chi lavora effettivamente nei campi

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Lo scorso 25 giugno Parlamento, Consiglio e Commissione europea hanno raggiunto l'accordo sulla nuova Politica agricola comune (Pac) aprendo di fatto la strada a una serie di novità che avranno un forte impatto sull'agricoltura sia a livello nazionale che in Sardegna. «Una partita fondamentale si giocherà in sede di Conferenza Stato-Regioni nell'ambito della quale verranno decisi gli indirizzi sulla convergenza interna, percorso che punta a omogeneizzare, in modo graduale, il regime di aiuti per ettaro sul territorio nazionale», spiega Giuseppe Casu, responsabile del Centro assistenza imprese di Coldiretti Sardegna, «i vantaggi per l'Isola dipenderanno dalla scelta di gestire il livellamento su base nazionale, regionale o per aree omogenee».
UN NUOVO AGRICOLTORE Viene introdotto il concetto di agricoltore attivo: i contributi andranno solo a chi dedica la maggior parte del proprio tempo lavorativo ad attività agricole che dovranno costituire la principale fonte di reddito. «Per noi gli agricoltori attivi sono i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali», assicura Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, che approva la misura.
«Introdotto anche il cosiddetto “Capping” per cui il livello massimo di pagamenti diretti alle aziende non potrà superare 300 mila euro», precisa Casu. Altro aspetto importante quello legato al “Greening” che subordina una percentuale dei pagamenti diretti ad azioni di tutela dell'ambiente: diversificazione delle colture, mantenimento di una certa quota di prati permanenti, conservazione di aree a valenza ecologica. «Oltre all'aumento della percentuale delle superfici per cui la diversificazione culturale diventa obbligatoria sono stati apportati correttivi che escludono dalle aree a valenza ecologica le zone con coltivazioni permanenti come i frutteti».
CONTRATTI COLLETTIVI La nuova Pac tra le altre cose permetterà ai produttori di olio di oliva negoziazioni collettive sui contratti di vendita, sarà incoraggiato in questo senso chi produce latte, zucchero, carne di manzo e grano duro. I consorzi di produttori di prosciutti a denominazione di origine potranno programmare la loro produzione per limitare cadute di prezzo e mantenere la qualità. Ignazio Cirronis, presidente di Copagri Sardegna, ricorda invece che saranno esclusi dagli aiuti i proprietari di terreni non utilizzati per scopi agricoli (per esempio i campi da golf). Elisabetta Falchi, presidente di Confagricoltura ritiene positivo l'accordo sulla riforma: «Emerge la tendenza a indirizzare le risorse verso le imprese agricole ma rimane ancora da svelare l'incognita del budget per il periodo 2014-2020». Rincara la dose Cirronis: «Bisognerà vedere come le decisioni Ue verranno riportate a livello nazionale. Mancano poi i regolamenti di attuazione, il rischio concreto è che tutto slitti al 2015». Cirronis valuta positivamente «l'obbligatorietà dell'inserimento nei piani di sviluppo rurale delle misure che favoriscono l'ingresso dei giovani in agricoltura».
Carla Etzo

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