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L'unione sarda. Battaglia sulle primarie

Codice etico, centrosinistra diviso: oggi vertice Pd

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L'effetto-Murgia, sul piano elettorale, è ancora tutto da dimostrare. Intanto però i partiti (e il web, manco a dirlo) si agitano alla sola ipotesi che, al tavolo delle candidature, possa sedersi una scrittrice con forte passione politica. Michela Murgia ha detto che deciderà solo il 3 agosto se correre alle Regionali, con una coalizione civica che parte da Progres ma non si ferma all'indipendentismo: però ormai il mondo politico dà per scontato che lei ci sarà. E si regola di conseguenza.
PD E ALLEATI Soprattutto il centrosinistra, ritenuto più vulnerabile dalla nuova offerta nel mercato elettorale (tanto che qualcuno immagina mefistofelici complotti che sostanzialmente vedono Murgia alleata, più o meno consapevole, di Ugo Cappellacci). Pd e dintorni hanno un problema urgente: come fare le primarie. Il vertice di coalizione decisivo si terrà probabilmente venerdì, ma oggi ci sono due appuntamenti cruciali per Sel e per i democratici.
I vendoliani riuniscono alle 17 a Cagliari dirigenti e amministratori, per definire la proposta da portare al tavolo della coalizione. «Non è possibile concentrare la discussione interna e esterna ai partiti attorno alla scelta dei candidati - avverte Francesco Agus - senza prima aver ragionato sul programma». Va bene le primarie, ma «a monte ci devono essere le idee per la Sardegna. Non i personalismi, i revanchismi o i regolamenti di conti tra correnti o tra partiti».
Sembra una frecciata al Pd, che nelle stesse ore dell'assemblea di Sel riunirà a Oristano la sua direzione regionale. A incendiare il dibattito potrebbe essere il codice etico, proposto al centrosinistra dal segretario Upc Enrico Piras ma condiviso da molti democratici. La versione Piras esclude che alle primarie possa candidarsi chi è rinviato a giudizio: quindi non Renato Soru né Gianfranco Ganau.
La linea ufficiale del partito è la conferma del proprio codice, definito nel 2009 e più garantista verso chi non ha subìto condanne. Ma nel dibattito tutto può accadere. Anche perché cresce la sensazione che Soru intenda davvero candidarsi. Molti possibili avversari, come Francesca Barracciu, non hanno sciolto le riserve. È invece da tempo in campo Roberto Deriu.
Sul numero delle candidature potrebbe incidere l'altra grande questione aperta sulle primarie: turno unico o doppio? Starebbe guadagnando consensi la seconda ipotesi, che però non piace troppo a Sel. Sempre Sel dovrebbe invece ottenere il rinvio (forse al primo settembre) della data per presentare le candidature: l'alternativa è l'ufficializzazione dei nomi entro luglio e il deposito delle firme un mese prima della consultazione, fissata per il 29 settembre.
IL CENTRODESTRA Tutto più chiaro, almeno in teoria, per la parte opposta, che ha il governatore uscente. Le voci di perplessità interne al Pdl sulla ricandidatura di Ugo Cappellacci restano per ora voci; di ufficiale c'è la convention alla Fiera di Cagliari, in cui quasi tutto lo stato maggiore del partito ha avviato la campagna elettorale del presidente, e poi il colloquio Cappellacci-Berlusconi.
Il capogruppo Pdl in Consiglio regionale, Pietro Pittalis, conferma che «Cappellacci sta governando bene e la sua conferma sarebbe naturale, ma naturalmente contiamo di incontrare a breve gli alleati per concordare le strategie per un ulteriore rilancio economico della Sardegna». Insomma, si fa attenzione a non irritare la sensibilità degli altri partiti (i Riformatori, per esempio, finora hanno sempre detto di voler scegliere il leader con le primarie), ora che certe tensioni sembrano attenuate. In effetti la vicenda delle Province ha riavvicinato il Pdl e gli stessi Riformatori, mentre sembra aver allontanato per questi ultimi le tentazioni di dialogare col Pd. E si conta di confermare, salvo sorprese, anche l'alleanza con l'Udc.
ALTRI POLI Ma siccome il mondo non si ferma al centrodestra e al centrosinistra, sono da mettere in conto altre candidature, oltre all'ipotesi Murgia. Sicuramente il Movimento 5 Stelle, che sta cercando un nome forte per la leadership. E poi forse le forze indipendentiste come Irs, Sardigna natzione, A manca, Malu Entu e altre ancora.
Giuseppe Meloni

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