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L'unione sarda. Il caso Simeone in tv: «In cella senza motivo»

CARLOFORTE. Un servizio del Tgcom24 sulla vicenda

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Il caso giudiziario di Marco Simeone finisce al centro della rubrica “Mezzi Toni” dell'inviato di Tgcom24 Toni Capuozzo. Ieri alle 20 il noto giornalista Mediaset si è infatti occupato della vicenda processuale del sindaco di Carloforte, in cella da otto mesi per il crac della Sept Italia, attaccando senza troppi giri di parole la magistratura cagliaritana. «Voglio parlarvi di un caso di ingiustizia - è stato l'incipit -, della persecuzione di un uomo, dell'esigenza di annichilire un imputato. Non credo lo conosciate, si chiama Marco Simone, è sindaco di Carloforte, in Sardegna, e sta in carcere preventivo da otto mesi».
CAPUOZZO A sentire l'opinione del giornalista di Mediaset, Simeone sarebbe infatti in regime di custodia cautelare senza che ci siano i presupposti richiesti dalla legge, cioè il pericolo di fuga, di reiterazione del reato o d'inquinamento delle prove. «Sta da otto mesi in un carcere sovraffollato come Buoncammino per un reato, la bancarotta, che in caso di condanna prevede una pena tra i 3 e gli 8 anni». Durante il servizio Capuozzo ha anche letto parte dell'accorata lettera scritta dalla compagna di Simeone, Carolina Massidda, e pubblicata su L'Unione Sarda nei giorni scorsi.
LE ACCUSE Il processo al sindaco di Carloforte è ancora in corso davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari. Insieme a lui sono imputati per bancarotta fraudolenta anche il governatore Ugo Cappellacci (nel 2001 fu consigliere di amministrazione della Sept) e altri dieci tra amministratori e sindaci della società che produceva vernici industriali e che fu dichiarata fallita nel 2010. Per l'accusa la Sept divenne insolvente a causa di consistenti passaggi di soldi da un lato verso altre società collegate dall'altro verso i conti di Marco Simeone. Al centro dell'inchiesta per bancarotta c'è l'acquisizione della Simeone srl da parte dell'azienda madre: si sarebbe trattato di un'operazione in perdita perché la Sept si sarebbe fatta carico di 746 milioni di lire di debiti.
L'UNICO IN CARCERE L'unico finito agli arresti in questa vicenda è il primo cittadino di Carloforte, al quale per tre volte tre giudici diversi hanno negato la scarcerazione. Attualmente Simeone è ancora in carica seppur sospeso con un provvedimento del prefetto: dal 12 ottobre 2012 è a Buoncammino, dove divide la cella con altri due detenuti e dove passa il tempo a leggere.

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