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L'unione sarda. Lerede esulta, Pilia lo rimbecca

OGLIASTRA. Duello col sindaco di Tortolì

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TORTOLÌ La baby Provincia spera nel Tar per riconquistare l'autonomia perduta. Il ricorso è pronto: «Contro la delibera e i presupposti di una legge incostituzionale», spiega Davide Burchi, avvocato del Pd, responsabile della comunicazione per la Giunta guidata da Bruno Pilia. «Questo provvedimento crea disparità fra territori, alcuni amministrati da persone elette, altri da persone nominate. È un atto politico da combattere. Non vogliamo inficiare l'esito del referendum ma solo chiedere parità di trattamento». L'arrivo del commissario-liquidatore preoccupa soprattutto gli 87 dipendenti dell'ente nato nel 2005 dalle costole di Nuoro allora definita matrigna. Cresciuto tra le divisioni per il capoluogo, in un binomio mai sanato tra Lanusei e Tortolì. E ora sull'orlo del baratro.
Il presidente Bruno Pilia, dalla sua bacheca virtuale, punta il dito contro la Giunta Cappellacci, e quelle che considera promesse disattese nei confronti dell'Ogliastra: dall'aeroporto alle aree industriali, passando per un tasso di disoccupazione che ha conquistato il record regionale. Ma non tutti si strappano i capelli per la virtù autonoma scomparsa. In un coro di silenzi spicca il giubilo del sindaco di Tortolì. La sera del 28 giugno, con il “cadavere” della provincia ancora caldo, il sindaco Mimmo Lerede (Pdl) pubblicava sul suo profilo Facebook: «Abrogazione delle province. Fatto», accompagnato dal commento: «Fatti inconfutabili di un'ottima azione di governo».
Nel giorno del giudizio arriva la durissima replica dell'(ex) presidente Bruno Pilia. «Mi chiedo se quello espresso da Lerede sia un convincimento personale o invece il convincimento del sindaco di Tortolì». Segue un invito alla coerenza istituzionale. «Se a differenza dei sindaci di Olbia, Nuoro e Sassari, il primo cittadino di Tortolì non gradisce essere sindaco di una città capoluogo di provincia, se preferisce domani far parte della provincia di Nuoro o di Cagliari, e magari dopodomani della Asl di Nuoro o di Cagliari, lo dichiari in Consiglio comunale».
Nino Melis

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