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L'unione sarda. Al via la rottamazione

I liquidatori in pista, quattro dirigenti e un politico di lungo corso Riecco Onida (Medio Campidano) e l'ex Abbanoa Cadau (Cagliari)

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Quattro alti dirigenti in pensione, un politico di lungo corso e il dettato che traina in tempi di anti-casta: rottamare le Province, le quattro regionali e quella cagliaritana orfana del presidente. Li ha incaricati ieri la Giunta regionale, dando seguito a tamburo battente alla leggina approvata la settimana scorsa. «Un atto dovuto», spiega il governatore Cappellacci: «Abbiamo dato attuazione a quanto hanno voluto i sardi nel referendum». Province addio, anche a costo di scatenare un putiferio: molte poltrone vengono a mancare, ma tanti dipendenti finiscono in sala transiti. Più i servizi che per il momento non si sa a chi affidare. Oggi comincerà a parlarne il Consiglio regionale e ha tempo 60 giorni per arrivare a una conclusione.
PREVISIONI Sotto la presidenza di Cappellacci, ieri pomeriggio la Giunta ha nominato i cinque commissari. Rispettate con un'unica eccezione le previsioni della vigilia sui nomi, quota centrodestra. Tutti in pensione, graveranno sulle casse della Regione il tanto necessario stabilito dalla legge per retribuire il commissariamento di un ente locale. Il risparmio comunque per le tasche pubbliche c'è, eccome: vengono cancellati tutti gli incarichi di assessore e consigliere con tutto il contorno di indennità e gettonerie varie. Quello che hanno chiesto gli elettori dando una maggioranza bulgara al referendum di due anni fa.
CHI SONO L'ex dirigente del Comune di Cagliari e già presidente di Abbanoa Pietro Cadau prenderà per mano la Provincia di Cagliari. Il Consiglio regionale l'ha inserita tra gli enti da commissariare, anticipandone la liquidazione: non aveva più un presidente eletto da quando Graziano Milia era stato costretto alle dimissioni dopo una sentenza in Cassazione per abuso d'ufficio.
A Olbia-Tempio si insedia invece Francesco Pirari, ex funzionario dell'ufficio tecnico e responsabile dell'Urbanistica di Nuoro e Sassari. L'Ogliastra va invece nelle mani di Antonello Ghiani, già funzionario dell'assessorato regionale della Sanità ed ex commissario comunale a Oristano dopo le dimissioni del sindaco di centrodestra Angela Nonnis, attuale assessore in Regione ai Lavori Pubblici. La Giunta ha anche deciso di affidare le redini della Provincia del Sulcis a Roberto Neroni, ex direttore generale dell'assessorato regionale dei Trasporti, ora in pensione. Il Medio Campidano andrà sotto l'ala di Pasquale Onida, navigato esponente dell'oristanese. Consigliere regionale per più legislature nelle file della Democrazia Cristiana e l'ultima sotto le bandiere di Forza Paris. Conosce bene la macchina di una provincia: per una legislatura ha guidato quella di Oristano.
I COMPITI Nella road map che porterà all'abrogazione totale degli enti intermedi (comprese gli storici di Sassari, Nuoro e Oristano), l'incarico dei commissari è quello del liquidatore: gestire la macchina amministrativa e traghettarne servizi e competenze. Verso dove? «Si tratta», spiega il governatore Cappellacci, «di un processo complesso in più fasi che deve portare al riordino del sistema delle autonomie locali. La prima fase è stata completata: abbiamo dato attuazione all'esito del referendum».
REAZIONI Già oggi il Consiglio regionale affronta la riorganizzazione del sistema, e «mi auguro che si arrivi a una scelta condivisa in tempi rapidi», precisa il capogruppo Pdl Pietro Pittalis. Caustico il Pd: «La conclusione è estremamente istruttiva: dalle grandi riforme ai topolini. Scende in campo qualche riserva, rispunta qualche “vecchia gloria”». Risponde Michele Cossa (Riformatori): «Silvio Lai e il Pd sardo rappresentano il fronte della conservazione e della restaurazione». Per la settimana prossima i sindacati hanno già convocato assemblee del personale. Prime grane.
Antonio Martis

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