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L'unione sarda. Il mistero dei suini col tom-tom, tutti a spasso solo nel Supramonte

Nessun caso segnalato nelle campagne di Fonni e dell'Ogliastra

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ORGOSOLO In otto anni nessuno ha sciolto a voce alta un dubbio appena mormorato: ma maiali, cinghiali e volpi del Supramonte sono dotati di un misterioso tom-tom che permette di non superare i confini comunali? Domanda legittima se solo ed esclusivamente a Orgosolo si sono registrati dal dicembre 2005 le infezioni da trichinella, con una trentina di persone ricoverate in ospedale in tre distinte ondate. Interrogativo ancora più misterioso se l'indagine epimediologica condotta dall'Istituto zooprofilattico di Sassari tra il 2010 e l'anno scorso su suini allevati clandestinamente allo stato brado, maiali regolarmente censiti, volpi e cinghiali abbattuti dai cacciatori, i casi positivi sono stati scoperti solo nelle bestie catturati nel territorio orgolese.
MISTERIOSI CONFINI Passi per i porci semi-domestici abituati a non allontanarsi dal punto dove i padroni ogni tanto depositano il mangime, ma è possibile che le tre volpi uccise nel novembre 2011 fossero le uniche positive e talmente intelligenti da conoscere il limite con le campagne di Fonni? Stesso discorso vale per il cinghiale infetto cacciato alla fine dello scorso anno, altro animale apparentemente attentissimo a non oltrepassare la cinta daziaria. Come risiedevano tutti a Orgosolo i ricoverati dal 2005 al 2011, salvo un nuorese che ha contratto l'infezione a Dorgali durante un pranzo in campagna dove sono state consumate salsicce fresche.
CHIACCHIERE DA BAR Dopo aver fatto i conti con la peste suina, l'agalassia e la lingua blu, gli allevatori hanno dovuto postare tra i preferiti anche la trichinella. Impossibile però questa volta spacciare carni di bestie malate ma innocue per l'uomo perché le larve annidate nel muscolo degli animali sopravvivono nelle carni fresche o cotte male e possono provocare nell'uomo effetti anche mortali. Secondo alcuni la trichinella è stata veicolata nel Supramonte da insaccati immangiabili provenienti dalla Corsica e buttati in campagna. Altri raccontano storie di cavalli importati dai paesi dell'Est e, per alimentare l'atavico vittimismo, non manca chi sospetta una manovra contro il turismo fondato sulle escursioni che nel Supramonte si concludono con il pranzo in ovile.
ALLARMI INUTILI Dubbi alimentati dall'unica concentrazione geografica e dalle illazioni campanilistiche che vogliono i paesi confinanti bravi a mantenere il silenzio. Comunque, davanti ai casi positivi su oltre cinquemila campioni esaminati, gli stessi tecnici dell'Istituto zooprofilattico avevano segnalato la diffusione a macchia d'olio della trichinella in tutto il Supramonte di Orgosolo, sovrapponendo i capi infetti (3 per cento maiali allevati allo stato brado, 35 per cento volpi, un cinghiale) alle carte Igm.
LA MAPPA Dai primi focolai registrati nel 2005 a Cavarcone e Sas pireddas , le larve si sono spostate verso est e sud. Sono state infatti individuate nelle carcasse recuperate a Sos Venales , Mamosi e Frontes . A ridosso, sottolineavano preoccupati gli esperti dello Zooprofilattico, dei territori di Fonni da una parte e Urzulei dall'altra. Confini, almeno ufficialmente, mai superati dalla trichinella.
Michele Tatti

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