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L'unione sarda. Donne di nuovo in campo

Una proposta di legge Pdl per la doppia preferenza

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Un altro tentativo per garantire la parità di genere in Consiglio regionale. A presentare una proposta di legge sono le consigliere del Pdl, Rosanna Floris e Lina Lunesu, convinte che «la battaglia non si debba interrompere. Per questo stiamo facendo in modo che non cali l'attenzione».
La proposta di legge, nata con l'obiettivo di integrare la legge elettorale approvata pochi giorni fa in Aula, mira innanzitutto a riportare in vigore la doppia preferenza di genere. Non solo, l'intento è anche quello di intervenire sulla composizione delle liste che, nel caso di parità tra uomini e donne, avranno un bonus sulle soglie di sbarramento. Quindi, se la somma totale dei candidati di una coalizione è suddivisa al 50%, lo sbarramento scenderà dal 10 al 7%. Idem per una singola lista, purché sia presente in tutti gli otto collegi, per il quale la soglia passerà dal 5 al 3%.
«Vogliamo costringere l'Aula a discutere di questo problema evitando il voto segreto», sottolinea Rosanna Floris, «la legge elettorale è buona, ma ha un grande handicap». Lina Lunesu spiega che «il testo si focalizza sui partiti, chiamati a garantire la parità nelle liste». Poi, rivolge un appello «a tutte le donne per votare le candidate: cosa che spesso non accade».
Adesso si dovranno fare i conti con i tempi per la discussione, soprattutto in vista dei lavori dell'Aula, impegnata nella discussione sulla zona franca e sulla legge di riordino degli Enti locali. Su questo aspetto il capogruppo del Pdl, Pietro Pittalis, è prudente ipotizzando che «ci potrebbe essere la possibilità di discutere la proposta a settembre, anche perché oltre non è possibile: i tempi sarebbero molto stretti». (mat. s.)

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