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L'unione sarda. La Zona franca in Aula

Mozioni di Pd, Riformatori, La Base e Sardigna libera

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Quattro punti di vista sulla Zona franca ieri in Consiglio. Mentre sotto i portici di via Roma i movimenti manifestavano chiedendo l'attuazione della fiscalità di vantaggio, in Aula sono state presentate quattro mozioni da Pd, Riformatori, La Base e Sardigna Libera, e due interpellanze dal Psd'Az. Il capogruppo Pd, Giampaolo Diana, si dice d'accordo sull'attuazione della zona franca integrale, ma avverte: «Potrebbe farci subire un autogol, perché potrebbe essere messo in discussione il nuovo regime di entrate rinegoziato nel 2007». Per l'esponente democratico «ora la Sardegna può contare su 2,5 miliardi derivanti da accise e Iva e qualora si attuasse la zona franca integrale occorre capire come si pensa di recuperarli».
Per Franco Mula (Riformatori), la Zona franca integrale va supportata. «C'è stato il primo tavolo tecnico nel quale - spiega - si è discusso della possibilità della Regione di avere maggiore libertà fiscale. Ora si chieda senza indugi al governo l'applicazione della norma sui punti franchi anche nelle zone industriali e l'attribuzione della fiscalità di vantaggio». Il leader di La Base, Efisio Arbau, sostiene che «serve dare la leva fiscale in mano ai sardi. Siamo tutti d'accordo, maggioranza e opposizione - dice - e quindi l'Aula deve trovare un ordine del giorno condiviso».
L'esponente di Sl, Claudia Zuncheddu, chiede al presidente Cappellacci quale «tra le 23 tipologie di Zona franca si adegua meglio alla Sardegna». Il Psd'Az, con Efisio Planetta, boccia l'idea di arrivare a un ordine del giorno condiviso e chiede ai capigruppo di portare in Aula, con procedura d'urgenza, la proposta di legge dei Quattro Mori.
I lavori riprendono oggi alle 9,45. Previsto l'intervento del governatore Cappellacci sulla Zona franca.

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