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L'unione sarda. Il Puc approda in Regione

NUORO. Via libera della maggioranza, centrodestra all'attacco: regole violate

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NUORO La maggioranza stavolta regge senza smagliature e il Puc ora è tutto nelle mani della Regione. Il consiglio comunale, martedì, a tarda sera, approva la Vas (valutazione ambientale strategica) dopo le prescrizioni della Provincia. Sono 25 i voti a favore: i consiglieri di maggioranza e Paolo Cottu dell'opposizione, già assessore e padre del piano. La giunta Bianchi esterna soddisfazione. Il centrodestra invece parla di «nuovo pasticcio».
RICHIESTE DI ALLOGGI Alessandro Bianchi difende il piano dagli attacchi in aula, concentrati su volumetrie che le minoranze ritengono eccessive per una città che perde residenti. «Sono giudizi fondati secondo schemi vecchi. Il nostro Puc - commenta - è improntato a una filosofia diversa che tiene conto di nuove dinamiche sociali, come i single, le famiglie senza figli, chi va a vivere da solo. C'è una richiesta legata ai nuclei familiari, non agli abitanti, testimoniata peraltro dalla giacenza di 600 richieste di nuove abitazioni. Senza il Puc non avrebbero risposte. Oltretutto il piano non modifica i confini della città». Il percorso del Puc ora porta a Cagliari. «In Comune i passaggi sono finiti, salvo altre prescrizioni della Regione».
L'ITER Prima tappa è la copianificazione ministeriale sui beni storici e architettonici dove, per esempio, si è incagliato il Puc di Sassari. Poi viene l'esame finale del comitato tecnico regionale urbanistico dove altri piani si arenano. «Finora le nostre interlocuzioni con gli uffici regionali sono state molto produttive, non si è mai perso tempo neppure in questi mesi. La Regione era impegnata con Sassari che l'aveva presentato prima di Nuoro», dice fiducioso Bianchi.
MINORANZA «Nonostante le autocelebrazioni di sindaco e vicesindaco, il Puc è tornato in Consiglio perché quando fu approvato, un anno fa, non era completo. Mancavano pareri fondamentali come quello della Provincia. La mancanza della Vas - attacca il centrodestra che martedì vota contro mentre altri esponenti dell'opposizione lasciano l'aula - ha sospeso il procedimento in Regione e imposto una nuova votazione in Consiglio. Invece che seguire la via maestra della riapprovazione, la maggioranza si è rifiutata di rinviare la discussione rigettando un nostro emendamento per garantire la correttezza della procedura. Ha deciso di votare i nuovi pareri e confermare la delibera del 2012. Nessuno è stato in grado di spiegarci perché si debba confermare una delibera definitiva, né perché non si sia voluta seguire la strada della riadozione definitiva, nel rispetto di regole e procedure». Parole di Paolo Manca (Città in Comune), Pierluigi Saiu, Peppe Montesu, Pietro Salis e Pietro Sanna del Pdl e Marcello Seddone di Nuoro futura. «Al Consiglio è stato chiesto di votare la conferma di un atto che la Provincia ha accertato essere illegittimo e il Consiglio ha votato questa assurdità».
LE ACCUSE Per il centrodestra si è perso un anno di tempo. Ma l'opposizione lancia un'altra accusa. «È forte il sospetto che il centrosinistra non voglia il Puc. Non si spiega altrimenti la scelta del voto che espone la città al rischio di altri ritardi e intoppi. Basterebbe il ricorso di un cittadino per paralizzare tutto. Il voto conferma un disegno politico: scaricare tutte le colpe sulla Regione laddove questa rimandasse indietro il Puc. Protestare e trovare un nemico contro cui scagliarsi per coprire gli errori commessi».
NESSUN RITARDO «Il Puc c'è già, piaccia o no», commenta il vice sindaco Leonardo Moro, che si occupa del piano. «Il Consiglio ha preso atto dei pareri positivi di enti sovraordinati come la Provincia, il Savi e l'Adis, che integrano l'approvazione di un anno fa. Sono metodologie e tempi normali».
Marilena Orunesu

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