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L'unione sarda. «Il territorio si mobiliti»

OTTANA. Coldiretti rilancia il no al piano di riconversione a carbone

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OTTANA Coldiretti rilancia il no al progetto di riconversione a carbone della centrale elettrica di Ottana. «Se altri territori hanno già fatto una scelta del genere in Sardegna, ora ne stanno pagando le conseguenze in termini sociali, ambientali ed economici». Parole che suonano come replica alle dichiarazioni di Paolo Clivati che ricorda come altri territori invochino l'intervento contestato a Ottana.
«In questi giorni - commenta Simone Cualbu, presidente di Coldiretti Nuoro Ogliastra - il fronte dei contrari al carbone si è allargato. I sindaci di Nuoro e Ottana hanno fatto bene a rifiutare una soluzione prospettata da pochi che volevano decidere per tutti. Preoccupa che si continui a voler barattare la salute con i posti di lavoro come se nella valle del Tirso il lavoro sia dato solo dalla centrale e dall'indotto. Una visione abbastanza miope che non tiene conto di tutto quello che c'è intorno. Siamo certi di aver portato a galla un sopruso che si voleva perpetrare a danno del territorio. Bisogna continuare a vigilare».
Duro anche il direttore di Coldiretti, Aldo Manunta: «La decisione del carbone a Ottana veniva calata da tutti tranne che dal territorio. Le comunità locali si stanno rivoltando. Non bisogna spegnere le luci su questa vicenda per diverso tempo mantenuta in ombra. È necessario che il territorio si mobiliti compatto».
Intanto, domani alle 19 nel centro di aggregazione di via Lussu assemblea dei lavoratori sardi dopo quella di Porto Torres per discutere della crisi. Obiettivo preparare «una proposta di sviluppo credibile in campo energetico, produttivo, manifatturiero, turistico ed agroalimentare mettendo in rete le esperienze lasciate ai margini».

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