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L'unione sarda. Oristano, assalto al sindaco Arriva la Digos

L'attacco dei dimostranti

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La distanza tra «cuore e testa» è tutta in quelle parolacce. Questa almeno l'interpretazione del sindaco Tendas all'assalto di ieri mattina in sala Giunta. Sarebbe dovuto essere un confronto chiarificatore tra il primo cittadino e i militanti del Movimento pro Sardegna, ma è finita tra urla e insulti. E alla fine c'è voluto l'intervento della Digos per riportare la calma. E intanto, prendono le distanze dall'episodio di ieri i militanti di Progress.
Tutto nasce dalle dichiarazioni del sindaco durante un seminario sulla zona franca a Bruxelles. Un riferimento ai falsi d'Arborea («quelle carte create a metà Ottocento per giustificare le origine blasonate della nazione sarda») per dire che quel mito esiste ancora oggi: «Il presidente Cappellacci, diventa capo-popolo di un'Isola che si sente nazione e pensa di risolvere i problemi inventandosi la zona franca». Il discorso di Tendas gira veloce in rete e scattano le polemiche. Su Facebook viene creato un evento, si chiamano a raccolta tutti i sardi per chiedere le dimissioni. E ieri una ventina di persone ha risposto all'appello. Gli attivisti si sono ritrovati sotto la statua di Eleonora. Bandiere dei Quattromori al vento e tanta rabbia. Poi il faccia a faccia in sala Giunta con l'obiettivo di chiarire il malinteso, ma per oltre un'ora sono volate pesanti accuse. «Lei ha sostenuto che i sardi si sono inventati le carte d'Arborea - ha detto Giuseppe Floris - ha creato gravi danni alla nostra Isola».
Il sindaco ha tentato di spiegare il senso del suo discorso ma è stato interrotto. «Non ho offeso nessuno, è vero che ho fatto quelle affermazioni - ha ribadito Tendas - ma per dire che i nostri problemi non si risolveranno solo con la zona franca». Un muro contro muro sui fatti storici con Leonardo Melis, studioso degli Shardana, «deve chiedere scusa ai sardi per le castronerie che ha detto». Toni sempre più esasperati, Tendas ha provato a stemperare: «State parlando con il cuore, non con il cervello». Secca la replica: «Di certo non con il c… come lei ha fatto a Bruxelles» ha attaccato Luigi Zucca, di Marrubiu. Alla fine il vicesindaco Giuseppina Uda ha chiesto di abbassare i toni. Ma il suo invito è caduto nel vuoto: battibecco con Zucca in uno scontro sempre più violento, tanto che è stato necessario l'intervento della Digos.
Prendono le distanze gli esponenti di Progres. «Forse il sindaco ha fatto un passo falso sulla zona franca - sostiene Pierluigi Annis, candidato sindaco indipendentista - di certo ha tutta la nostra solidarietà per quanto accaduto».
Valeria Pinna

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