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L'unione sarda. «Ebrei razza inferiore»

L'insufficienza in un compito dove inneggiava all'antisemitismo scatena la reazione di una studentessa: bocciata per la condotta

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L'antisemitismo continua a fare proseliti. Anche in un liceo cittadino dove una ragazzina scrive, nel suo compito in classe sul razzismo, una serie di amenità sugli ebrei, riportando ipotesi e teorie antropologiche a dir poco raffazzonate e superficiali e altrettanto agghiaccianti. Il docente, nella correzione del lavoro, l'ultimo dell'anno scolastico, sottolinea gli errori storici e le citazioni (?) di presunti studiosi della genia umana. Quindi decide di valutarlo con il voto: insufficiente.
PROF COMUNISTA La ragazza, piuttosto contrariata, si ripresenta a scuola con degli opuscoli dai quali, a suo dire, avrebbe estratto il succo del suo tema. Inutili le spiegazioni della docente sull'inconsistenza scientifica delle tesi riportate in quei libelli propagandistici. Qualche ora dopo, su facebook, nel profilo della studentessa, la foto del compito con tanto di correzioni e una lunga serie di epiteti e insulti alla “insegnante comunista del c... che difende gli ebrei”. Frasi lette e commentate da diversi utenti e dagli amici dell'adolescente. Qualcuno, però, ha pensato di fotografare il piccolo “forum” e mostrarlo all'interessato messo sotto accusa per le sue “presunte” idee politiche.
NASCE IL CASO La questione non passa inosservata. D'altronde, il fatto in sé è molto grave, anzi è gravissimo. Pare che i familiari abbiano cercato di smorzare i toni difendendo la ragazza e sostenendo che si trattava semplicemente di stupidaggini. Che, qualcuno lo avrebbe fatto notare, ricadono nel penale visto che si tratta di apologia del nazismo, un reato codificato nel 1952 e che ha le sue ragioni di esistere nella storia recente, basterebbe studiarla. Cosa, evidentemente, che la studentessa non ha fatto.
BOCCIATA Si cerca un dialogo ma il risultato è un fallimento. «Una situazione incresciosa - hanno detto al liceo - che non ha consentito grandi margini di manovra». Insomma, se n'era andata anche l'ultima speranza di un aggiustamento sul filo di lana, proprio allo scadere dell'anno scolastico. A quel punto, infatti, all'unanimità la scuola decide per il cinque in condotta, un voto che significa bocciatura.
STRASCICHI Tutto questo è accaduto in un liceo cittadino circa un mese fa, durante gli ultimi giorni di scuola. La questione, ovviamente, sembrerebbe tutt'altro che chiusa. Ci saranno strascichi, questo è scontato. E non poteva essere diversamente. Stando ad alcune indiscrezioni, anche i carabinieri si stanno interessando della vicenda. Intanto per verificare l'ipotesi dell'apologia, oltre a quella di oltraggio all'insegnante. Insomma, la lezione è stata pesante: ma sarà servita per una seria riflessione? C'è chi si dice convinto che la ragazza abbia fatto tesoro di queste “bacchettate” educative. Chissà? Lo si saprà più avanti.
PRECEDENTI Ormai i precedenti sulle condanne per reati commessi sul social network non si contano più. Rimane il problema, questo sì di difficile soluzione, di educare gli utilizzatori della rete. Che, per quanto democratica, qualche paletto potrebbe anche metterlo. Se non altro per evitare che alcuni deliri dei più giovani possano essere scambiati nelle loro certezze di adulti.
I REATI Diffamazione, cyber-bullismo, sostituzione di persona - sono i casi più diffusi - vedono protagonisti soprattutto i giovanissimi. Ecco perché scuola e famiglia hanno un compito molto delicato da svolgere. La tecnologia è una gran cosa, certo, ma, purtroppo, l'educazione ai valori della vita e al rispetto delle persone non passa per tweeter, facebook o instagram. Fosse stato così, probabilmente i ragazzini non avrebbero avuto bisogno di genitori.
Vito Fiori

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