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L'unione sarda. «Non dovete lasciarci soli»

FONNI. L'altro ieri il Consiglio sulla violenza è stato disertato dai cittadini

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«Non c'erano le famiglie, né le associazioni che lavorano ogni giorno a contatto con i ragazzi, con gli anziani, con i malati. Non voglio essere pessimista, ma lo dico a nome dell'amministrazione comunale: siamo molto preoccupati». Il giorno dopo la seduta del Consiglio straordinario convocato dal sindaco di Fonni Stefano Coinu in seguito all'attentato contro il consigliere Libero Russo, l'assessore Salvatora Mulas interviene per manifestare tutta l'amarezza degli amministratori che venerdì scorso si sono riuniti in un'aula praticamente vuota. I cittadini hanno disertato l'incontro. «Siamo stati lasciati soli. C'eravamo noi del Comune, i carabinieri e il parroco don Pietro Puggioni. Possibile che, dopo quanto è successo, i cittadini non abbiano sentito l'esigenza di manifestare pubblicamente la propria indignazione?».
L'AMAREZZA Salvatora Mulas, 38 anni, è l'assessore al Bilancio e ai Servizi sociali, settori delicatissimi in questo momento di tagli imposti dal Governo. «Dobbiamo programmare e lavorare con risorse limitate come tutti i comuni. Ma se poi a questo si aggiunge anche il silenzio dei cittadini in un momento in cui è doveroso prendere posizione contro la violenza, chiedo dove va a finire il senso di una comunità».
LA STORIA Erano le 20 e 30 di domenica scorsa quando qualcuno ha esploso cinque colpi di pistola contro l'auto di Libero Russo, 43 anni, agente di polizia penitenziaria a Badu 'e Carros, segretario provinciale Ugl di categoria e consigliere comunale di maggioranza. «È un campanello d'allarme, un rigurgito di violenza gratuita che ci deve far riflettere», disse il sindaco Stefano Coinu che convocò un consiglio comunale straordinario. Libero Russo, ascoltanto dagli inquirenti, ha escluso che il movente dell'intimidazione sia legato al suo ruolo di consigliere comunale. «Tutto può essere, ma - ha da subito sottolineato il sindaco Coinu - resta un campanello d'allarme».
LA COMUNITÀ Un campanello che ha suonato a vuoto. «Quando succedono episodi simili - sottolinea l'assessore Mulas - a venir meno non è solo la serenità di una famiglia ma quella di tutto il paese. È accaduto a Libero Russo, ma poteva essere chiunque. È un problema che riguarda tutti».
L'APPELLO «Anche noi amministratori ci stiamo interrogando, ma poi penso anche a iniziative come il progetto “5 x 1”, 69 mila euro per finanziare proposte di associazioni, famiglie, cittadini. Sono arrivate pochissime idee e allora voglio capire: ci si lamenta sempre che in paese non c'è niente e poi, quando si programma qualcosa invitando la gente a farsi avanti, manca la partecipazione. Ecco, non ci si può impegnare solo per Cortes apertas. Ci sono anche momenti in cui è giusto fermarsi a riflettere».
Piera Serusi

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