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L'unione sarda. Meno letti negli ospedali

L'assessore De Francisci incontra i manager: «Ma non sono tagli» La Cisl: «Risparmi giusti purché non si abbandonino i territori»

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Il conto alla rovescia è iniziato. Entro due settimane - salvo proroghe o, addirittura, una sospensione in extremis del provvedimento - le aziende ospedaliere dovranno mettersi in regola con le nuove disposizioni della Giunta sulla razionalizzazione della spesa. Ieri, nel primo incontro tra l'assessore alla Sanità Simona De Francisci e i direttori generali, è stato fatto il punto della situazione. Tema principale: le misure per riorganizzare la rete ospedaliera e la mobilità interna del personale. I manager hanno avanzato diverse osservazioni: l'assessore si è mostrata disponibile ad approfondire i singoli punti con gli uffici. Un'altra riunione tecnica con i dg sarà programmata nei prossimi giorni. Quanto al personale, l'assessore convocherà i sindacati forse lunedì.
I POSTI LETTO La Regione nega i tagli dei posti letto: «Sarà una razionalizzazione». Il sindacato, però, affonda: «Ci saranno eccome, circa duemila posti letto in meno in tutta l'Isola, in attesa degli atti aziendali. Ben venga la riorganizzazione sempre che serva a garantire i servizi, ma ad attuarla sarebbe dovuto essere l'assessorato, non i manager». Parla Davide Paderi, segretario della Funzione pubblica Cisl: «Le situazioni più pesanti a Cagliari, Sassari e Iglesias. Riteniamo giusta la strada di deospedalizzare, e di trasformare i piccoli ospedali in case della salute, come hanno fatto altre regioni. A patto che la Salute non sbaracchi dai territori».
L'ASSESSORE De Francisci spiega che «la prima azione prevista dalla delibera sul contenimento della spesa sanitaria è una misura importante perché vuole razionalizzare, nel breve e medio periodo, l'utilizzo dei posti letto delle strutture senza per questo penalizzare i pazienti e i loro servizi. Parliamo infatti», dice, «di ottimizzare i posti letto che restano poco o nulla utilizzati per la maggior parte dell'anno, creando un costo per il nostro sistema sanitario che, in un periodo di riduzioni delle risorse, non possiamo più permetterci di sostenere se non andando a incidere su altri servizi».
LA NORMA La delibera da attuare è quella approvata dalla Giunta il 27 giugno, ma cliccabile nel sito istituzionale dall'8 luglio. Prevede sei azioni per razionalizzare la spesa nel settore, in linea con quanto stabilito sia dalla normativa nazionale sulla spending review che dalla legge regionale 21 del 2012. Tra le azioni che si devono attuare entro 30 giorni dall'approvazione (pena il commissariamento dell'azienda ospedaliera), c'è quella che prevede il raggiungimento di uno standard di tre posti letto per acuti e 0,7 posti per post acuti ogni mille abitanti. Inoltre, la delibera invita a disattivare i posti letto per acuti assegnati per specialità fino a garantire un tasso di occupazione annuo pari almeno al 75%. Per gli ospedali di Ozieri, Bosa, Alghero, Tempio, Ghilarza, Sorgono, Isili, Muravera e La Maddalena il tasso di utilizzazione dovrà essere pari al 65%. La parola tagli, in realtà, non compare.
IL SINDACATO «Ma di tagli si tratta», conclude Paderi. «Anche sul personale attendiamo chiarimenti. La delibera applica il decreto sulla spending review a centinaia di lavoratori pubblici, amministrativi e tecnici che, se non troveranno subito posto in altro ufficio, saranno messi in mobilità per due anni». Critico anche Cesare Moriconi (Pd): «La delibera non solo non raggiungerà alcun obiettivo di efficienza ma rischia di mettere in serio pericolo l'assistenza stessa».
Lorenzo Piras

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