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L'unione sarda. Amianto, la casa dei morti

NUORO. Sedici decessi per tumore in 15 anni nello stabile di via S. Antioco

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NUORO Il palazzo non è molto distante dalla chiesa di San Paolo, rione Monte Gurtei, ma più che il profumo dell'incenso in questo stabile c'è l'odore della morte: ben sedici decessi in poco meno di 15 anni, soprattutto tumore alla pleura e all'apparato respiratorio. Tutti da queste parti puntano il dito sull'amianto che nell'edificio di via Sant'Antioco, nessuno, malgrado le ripetute sollecitazioni e le grida d'allarme dei condomini, si è mai degnato di rimuovere. La denuncia un anno fa, proprio sulle colonne de L'Unione Sarda. Ma niente si è mosso.
LA STORIA Gianfranco Sedda, 61 anni, ha un tumore alla gola. Parla a fatica, ma non si arrende di fronte a una situazione che ha dell'incredibile. «Ho scritto al sindaco, all'Area proprietaria degli alloggi, alla Asl, ma nessuno si è degnato della minima risposta», dice l'uomo che vive con l'anziana madre invalida e un cane, anche lui malato di tumore. «Questa è una vicenda, indegna di un paese civile, di cui la Procura della Repubblica dovrebbe occuparsi». Il palazzo è abitato da venti famiglie, molte delle quali di pensionati con redditi minimi e tutte accomunate dal terrore quotidiano di contrarre la malattia. «È assurdo, sono intervenuti ovunque per rimuovere l'amianto tranne che da noi. Non abbiamo nemici, ma sembrerebbe che siamo figli di nessuno dato che tutte le nostre richieste di aiuto non hanno avuto la minima risposta», sottolinea Gianfranco Sedda, impiegato all'istituto Ipsia dopo una vita da forestale dell'antincendio.
CADUTI NEL VUOTO Anche nel luglio dello scorso anno i condomini dello stabile di via Sant'Antioco avevano inviato segnalazioni e richieste di aiuto. Tutto inutile. Già allora Area, agenzia proprietaria del palazzo infestato dall'amianto, non aveva dato una risposta. «Io sto male. Ci sono giorni in cui non riesco nemmeno a parlare - ribadisce Gianfranco Sedda -. Non mi sento e non ci sentiamo tutelati a vivere in un palazzo dove si verificano continui crolli e si convive con una sostanza velenosa e letale».
L'ESPOSTO A nulla sono servite fino a questo momento le loro firme in calce nelle lettere inviate al prefetto, al sindaco, al comandante della polizia municipale, al direttore del dipartimento di Prevenzione della Asl e, naturalmente, ai vertici nuoresi di Area. La loro richiesta è ancora una volta la rimozione dei pannelli di eternit sistemati nei balconi e negli stenditoi degli appartamenti. Stanno lì da 35 anni, da quando i condomini del palazzo di via Sant'Antioco convivono con l'amianto che potrebbe essere all'origine dei tanti casi di tumore.
Luca Urgu

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