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L'unione sarda. Oppi: «Un patto di centro ha il peso per far perdere»

UDC. Anche Cesa e Buttiglione all'assemblea sarda

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Conferma la «voce diffusa» di probabili elezioni anticipate, non esclude la formazione di un fronte centrista ma neppure l'idea di attivare le primarie in vista del voto per le regionali. Giorgio Oppi, il leader dell'Udc in Sardegna, ha tracciato la linea per i prossimi mesi in occasione dell'assemblea regionale del partito, ieri a Cagliari, presenti il segretario nazionale Lorenzo Cesa e il presidente Rocco Buttiglione.
«Non c'è un quadro politico in evoluzione ma un caos generalizzato», sottolinea Oppi. L'Udc chiede agli alleati del centrodestra che «si sveglino e ci dicano cosa vogliono fare. Sul fronte opposto, vedo un centrosinistra lacerato e continue bagarre interne».
Nell'ipotesi di un grande centro, il leader dell'Udc segnala le interlocuzioni già avviate con i Sardisti e le loro articolazioni, Uds e Mpa, ma anche con i Riformatori che «però devono dire se stanno con Monti o no. Non abbiamo pregiudizi ma occorre sedersi attorno a un tavolo, perché i tempi tecnici sono stretti: non abbiamo i numeri per vincere ma per far perdere».
Riguardo al rapporto con il Pd, il leader dell'Udc spiega che i democratici «hanno fatto una scelta di campo. Il Pd non vede bene la nostra partecipazione a un'alleanza di centrosinistra, ma il partito è una nebulosa impazzita con guerriglieri per bande armate». Quindi ha parlato Cesa: «Noi vogliamo essere i mattoncini per ricostruire nel nostro Paese la casa dei moderati che faccia riferimento a livello europeo al Ppe».

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