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L'unione sarda. «La Regione non spende per il settore»

PESCA. Fondi Ue inutilizzati

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È «indispensabile» un piano regionale per la pesca che possa contrastare il calo del 31% della redditività d'impresa, la riduzione del 48% del pescato negli ultimi dieci anni, il calo del 30% delle imbarcazioni e il crollo del 38% degli addetti. I numeri della crisi del comparto, che in Sardegna è resa ancora più acuta per il dimezzamento delle cooperative storiche, sono stati esaminati nei giorni scorsi in un incontro promosso dall'eurodeputata Francesca Barracciu (Pd), con le associazioni sarde, in vista della chiusura della riforma delle Politica europea della pesca (Pec).
«Nel corso del confronto i responsabili regionali di Legapesca, Federcoopesca-Confcooperative, AgciAgrital e dell'associazione sarda Armatori hanno sottolineato come sia rimasta senza risposta, da parte della Regione», ha spiegato Barracciu, «la richiesta perché si procedesse con la dichiarazione dello stato di crisi del settore. Le associazioni di categoria hanno inoltre sottolineato la “scomparsa” dal bilancio regionale di 3,2 milioni di euro dal capitolo di spesa destinato alla pesca».
«Sono convinta», ha aggiunto, «che il settore della pesca in Sardegna non possa continuare a restare in coda all'elenco delle priorità della Regione e urge una politica sarda della pesca, così come gli operatori non possono rimanere in ostaggio della burocrazia e delle procedure necessarie per ottenere le agevolazioni previste dalle apposite leggi. Non è ammissibile che, per precise responsabilità politiche e burocratiche della Regione, le risorse del Fondo europeo della pesca (Fep) siano rimaste pressoché inutilizzate, con la spendita appena del 5% degli impegni contenuti nell'ultima programmazione 2007-2013».

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