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L'unione sarda. Finanziaria stop, 30 giorni di esercizio provvisorio

Domani vertice di coalizione per sciogliere i nodi politici

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Si naviga a vista, per ora con un mese di esercizio provvisorio. Ma, in vista del confronto tra i vari gruppi dell'alleanza di centrodestra, ieri in Giunta c'è stato un primo chiarimento. Da un lato sulle scelte di programmazione finanziaria; dall'altro sugli equilibri interni, con l'Udc che dovrebbe restare in squadra, e con il rasserenamento dei rapporti tra il governatore Ugo Cappellacci e il suo vice Giorgio La Spisa dopo i malintesi dei giorni scorsi.
LA SCELTA L'esercizio provvisorio durerà per un mese, ma domani sarà la maggioranza, nel vertice politico convocato da Cappellacci alle 15 a Villa Devoto, a decidere se debba essere prorogato (non è da escludere di altri tre mesi) in attesa di una risposta da parte del Governo su un eventuale ritocco dei limiti del patto di stabilità. L'esecutivo ha assunto in questo modo le sue determinazioni sulla manovra 2013. «È stata fatta una valutazione tecnica inevitabile, visto che non era possibile, per via di tutta una serie di scadenze temporali, approvare la Finanziaria», spiega il governatore. «La valutazione politica su un eventuale prolungamento la darà la maggioranza, in attesa di un confronto con il governo sul Patto». Come informa l'assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa, nell'esercizio provvisorio sarà istituito anche un fondo, il cui ammontare sarà deciso in Consiglio regionale, destinato alle imprese che hanno effettuato lavori per la pubblica amministrazione ma che non sono state pagate, operazione possibile attraverso la cessione del credito alle banche.
I 200 MILIONI Inoltre, sono stati ripartiti i duecento milioni, ultimo plafond prima dello sforamento del Patto: «Abbiamo ragionato per priorità», prosegue Cappellacci. «Individuate, in particolare, nelle spese per il personale e nelle quote di finanziamenti Por».
IL VERTICE Comunque saranno le forze dell'alleanza a decidere che cosa fare, in attesa della ripresa del dialogo con il governo sull'allargamento dei limiti del patto di stabilità, unica strada percorribile per poter spendere le risorse riconosciute alla Regione in base all'articolo 8 dello Statuto. E dovranno confrontarsi a tutto campo, anche sugli equilibri. Vista l'incertezza dei giorni scorsi, era stato il capogruppo del Pdl Pietro Pittalis a farsi avanti per primo e a chiedere al governatore un vertice di coalizione. Da capire se realmente si pone un problema di tenuta della maggioranza, messa a repentaglio dai boatos che vorrebbero il partito di Casini intenzionato a dare soltanto l'appoggio esterno a Cappellacci, ritirando la sua delegazione dall'esecutivo.
L'UDC RESTA Giorgio Oppi, che inizialmente (e non era l'unico) si era mostrato scettico sulla possibilità di ricorrere all'esercizio provvisorio, ha precisato la sua posizione: «L'unica cosa ufficiale, che ho affermato durante l'assemblea dei quadri del partito è che presto, forse entro una settimana, lascerò la Giunta». Il leader scudocrociato conferma quindi il suo disimpegno personale dalla squadra, ma chiama un time out: «Prima devo portare a termine gli impegni che ho preso. Poi mi dedicherò interamente alla guida del partito». In sostanza, farà il segretario dell'Udc e il consigliere regionale. Non si sa con certezza a chi cederà il suo posto in Giunta: l'ipotesi Andrea Biancareddu, tuttavia, non è affatto improbabile.
I SARDISTI Una bordata indirizzata a La Spisa, a tarda sera, arriva dal leader del Psd'Az Giacomo Sanna: «L'esercizio provvisorio è sempre un danno», dice. «Per caso è un marchingegno per mettere in atto soluzioni che consentano di arrivare alle prossime politiche senza aver messo a punto un bilancio? Lasciamo gli approfondimenti al vertice di maggioranza, poi si prenderanno le decisioni più opportune».
Lorenzo Piras

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