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L'unione sarda. È in coma il dodicenne ferito alla testa

L'ex carabiniere che ha esploso il colpo di fucile è indagato per lesioni gravissime

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È ancora in condizioni disperate lo studente di Nuoro ridotto in fin di vita da un pallettone impazzito durante una battuta al cinghiale nelle campagne di Irgoli. Appassionato di caccia, sulle orme del padre e del fratello maggiore, il dodicenne doveva trascorrere una domenica di gioia che è invece sfociata nella disperazione più nera.
LE CONDIZIONI Il ragazzo lotta ancora per la vita su un lettino del reparto di Rianimazione del San Francesco di Nuoro. È stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla testa nella giornata di domenica per rimuovere il pallettone: le sue condizioni sono stazionarie ma sempre molto gravi.
Accanto a lui i genitori e i parenti: anche ieri hanno aspettato invano un bollettino medico che accendesse perlomeno barlumi di speranza. Il verdetto degli specialisti invece, fino a ieri sera, non autorizzava neanche un brandello di ottimismo. Lo studente è in coma, la prognosi riservata.
LE INDAGINI I carabinieri della stazione di Irgoli e della compagnia di Siniscola, coordinati dal capitano Andrea Senes, continuano le indagini per chiarire nei dettagli la dinamica dell'incidente, tra incertezze e conferme. Non ci sono dubbi sul fatto che il colpo maledetto sia partito dal fucile di Franco Paletta, 64 anni, ex carabiniere di origini calabresi da anni residente a Irgoli. Il cacciatore è indagato per lesioni colpose gravissime.
IL CACCIATORE Il militare ha consegnato il fucile ma non ha ancora messo a verbale alcuna dichiarazione. È sotto choc, tanto che il pm Laura Taddei, d'accordo con l'avvocato difensore Francesco Lai, ha deciso di fissare l'interrogatorio dell'ex carabiniere per giovedì mattina. Paletta non è stato neppure sottoposto alla prova dello stub, alla quale gli inquirenti non attribuiscono evidentemente alcun valore visto che durante una battuta di caccia è presumibile che tutti i fucilieri sparino.
RICOSTRUZIONE Sebbene l'ex carabiniere si sia finora avvalso della facoltà di non rispondere, gli investigatori hanno ricostruito la possibile dinamica del tragico incidente di domenica. Il cacciatore avrebbe sparato in direzione di una macchia dove s'era notato un movimento che tutti hanno attribuito al passaggio di un animale. Ma il ragazzino si era spostato dal luogo in cui era accanto al padre finendo nella traiettoria di tiro. Una fatalità tragica. La ricostruzione sarebbe stata confermata dal racconto degli altri cacciatori presenti alla battuta e sarebbe avvalorata dai risultati del sopralluogo eseguito nelle campagne di San Michele, tra Irgoli e Capo Comino, dai carabinieri impegnati nelle indagini.
SICUREZZA Dagli accertamenti è emerso che a colpire il ragazzo è stato un pallettone che è consentito per la caccia alla volpe, vietato per quella al cinghiale. Al di là di questo che, eventualmente, implicherebbe una sanzione amministrativa, i carabinieri sono impegnati a verificare se le condizioni di sicurezza durante la battuta siano state garantite per tutti, a iniziare dall'uso delle giacche catarifrangenti.

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