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L'unione sarda. «Contratti per bloccare il mercato»

TRATTATIVE. Denuncia di Coldiretti

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Con l'apertura delle trattative sul latte, produttori e industriali avranno a che fare con una novità importante: ossia l'obbligo di mettere sui contratti durata, quantità, prezzo, volume della produzione trattata, modalità di raccolta e procedure di pagamento. Il tutto è stato sancito da un decreto firmato dal ministro dell'Agricoltura, Mario Catania, il 12 ottobre scorso.
LA TRASPARENZA «La novità rivoluziona le relazioni contrattuali nel settore del latte, anche in quello ovicaprino», afferma Ignazio Cirronis, presidente regionale di Copagri Sardegna. «Le organizzazioni di produttori (Op) riconosciute per il settore del latte ovicaprino, che sono quattro in Sardegna, hanno ora un'arma in più per rendere trasparente il mercato del latte».
L'ATTUAZIONE Qualche nodo, però, è già arrivato al pettine. Come denunciato di recente da alcuni allevatori del Nuorese, in questi giorni stanno circolando contratti senza una precisa indicazione del prezzo. Per Aldo Manunta, direttore di Coldiretti Nuoro e Ogliastra, «si tratta di un accaparramento di latte da parte degli industriali locali che, evidentemente, vogliono evitare quanto successo lo scorso anno, quando diversi gruppi del Nuorese decisero di conferire il latte a un unico fornitore nazionale, facendo mancare dalla piazza sarda oltre 20 milioni di litri di latte ovino».
LA REGIONE Ma a giudizio di Cirronis, è la Regione che deve fare chiarezza: «L'assessore all'Agricoltura, Oscar Cherchi, dovrebbe provvedere, prima che i pastori siano legati mani e piedi dalle caparre, a convocare le parti in causa allo scopo di determinare l'attuazione del decreto e favorire la stipula di contratti in grado di remunerare al meglio il lavoro dei pastori secondo il reale andamento di mercato». ( lan. ol. )

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