FONNI I carabinieri circondano la sua casa mentre fa una doccia, ma lui si mette addosso l'accappatoio e riesce a scappare. In strada, però, si imbatte in un corteo nuziale. Perciò si infila dentro una cisterna del garage del vicino. Finisce lì la latitanza di Giovanni Mureddu, disoccupato trentanovenne di Fonni, alla macchia dallo scorso gennaio. I carabinieri della Compagnia di Nuoro e i Cacciatori di Sardegna giunti da Abbasanta lo bloccano dopo quella fuga rocambolesca, scalzo e ancora con l'accappatoio.
IL PERSONAGGIO Mureddu, già coinvolto nella sanguinosa faida di Siurgus Donigala, deve scontare quattro anni e mezzo di carcere dopo che nel gennaio scorso la Cassazione rigetta il suo ricorso contro la sentenza del Tribunale di Cagliari che per una rapina compiuta a Gergei lo condanna a sette anni. Lo scorso 22 maggio, considerando la buona condotta, riduce la pena a quattro anni e sei mesi. Nel frattempo, però, Mureddu ha scelto la vita alla macchia. Ha già scontato la pena per la faida di Siurgus Donigala. Dopo la condanna a nove anni, anche quella volta, opta per la latitanza, finita con la costituzione ai vertici dei carabinieri nel 2007. Il maxi processo per la faida di Siurgus si conclude con sei ergastoli e 12 condanne. Convolti personaggi di Siurgus e del Nuorese, compreso Mureddu, ritenuto molto vicino al gruppo di fuoco di Siurgus. Lui - assistito nelle varie vicende dall'avvocato Oliviero Denti - viene condannato per associazione a delinquere finalizzata alle rapine e al porto e alla detenzione di armi.
LA RAPINA Un anno fa, beneficando anche dell'indulto, esce dal carcere. Ma ha un'altra vicenda aperta. Il Tribunale di Cagliari, infatti, lo condanna a sette anni per la rapina a Gergei. Lui fa appello, fino a rivolgersi alla Cassazione che si pronuncia il 10 gennaio scorso rigettando la sua richiesta. Ma Mureddu si è già reso irreperibile. A maggio, quando i giudici ridimensionano la pena, non ci ripensa. Continua la sua vita da latitante.
L'IRRUZIONE I carabinieri si mettono sulle sue tracce. Nelle ultime settimane seguono i suoi movimenti. L'uomo viene segnalato nelle campagne di Fonni. Ieri i militari dell'Arma mettono in piedi una imponente operazione. All'ora di pranzo circondano la casa della famiglia. Sono circa le 13 e Mureddu è sotto la doccia. Ma non si arrende, tenta comunque la fuga pur sapendo che l'abitazione è sorvegliata da decine di carabinieri. Non gli importa che sia in accappatoio e senza scarpe. Ci prova lo stesso, ma non fa molta strada. Si ferma nel garage del vicino dove viene ammanettato prima del trasferimento nel carcere di Nuoro dove sconterà quei quattro anni e mezzo diventati definitivi a maggio. ( m. o. )
