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L'unione sarda. Ecco il piano scacciacrisi

In arrivo fondi regionali per 50 milioni di euro

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«È una grande scommessa». L'assessore regionale alla Programmazione, Giorgio La Spisa, presenta così l'intervento da 50 milioni di euro per la rinascita della Sardegna centrale. Procedura veloce per manifestazioni d'interesse e proposte imprenditoriali da esaurirsi entro dicembre: a gennaio la fase attuativa.
IL PIANO Tre le aree d'intervento: 12 milioni sono destinati al turismo, 11 milioni al settore agroalimentare con priorità su lavorazione delle carni e prodotti da forno, 18 milioni al manifatturiero. Serviranno per avviare nuove attività, potenziare o riconvertire quelle esistenti. E poi c'è la formazione con 9 milioni. Altro filone fondamentale, le infrastrutture: 9 milioni in tutto per realizzare il collegamento diretto dell'area industriale di Pratosardo alla 131 Dcn, per l'adeguamento del porto turistico di Siniscola e per garantire a tutti i territori la rete telematica.
L'INCONTRO Consiglieri regionali, sindaci, sindacalisti e imprenditori affollano ieri pomeriggio l'auditorium della Camera di commercio. Dopo il progetto pilota di Tossilo, avviato nel 2010 e ancora in corso, la Regione adotta lo stesso modello per le aree di crisi di Pratosardo, Ottana e Siniscola. In quelle zone industriali si concentrano gli interventi del settore manifatturiero. Tutti gli altri sono estesi ai territori compresi nell'Unione dei Comuni del Montalbo, della Valle del Cedrino, del Marghine, della Planargia e del Montiferru e al sistema locale del lavoro di Nuoro. Obiettivo: creare una nuova destinazione turistica identitaria, basata sulla cultura, sulle produzioni tipiche e sulle ricchezze ambientali, ma sganciata dai confini delle Province e dagli steccati di partito.
OBIETTIVI «Il progetto di filiera locale mette insieme obiettivi e percorsi che nella normale programmazione sono staccati l'uno dall'altro - spiega La Spisa -. Rappresentano il tentativo di affrontare la crisi mettendo assieme interventi infrastrutturali per migliorare la competitività dei territori e azioni di sistema a sostegno delle piccole, piccolissime e medie imprese con marketing e servizi, la formazione e la riqualificazione dei lavoratori, incentivi per le imprese attraverso premialità a progetti di investimento». La Spisa ammette le difficoltà legate al patto di stabilità con i rallentamenti della spesa. Situazione complicata dal recente provvedimento del Governo che impone alla Regione una spesa non superiore a 2 milioni 950 mila euro, al netto della sanità. «Non ci permetterebbe di sostenere tutte le spese obbligatorie - sottolinea -, valuteremo decisioni drastiche e forti». Ma sul progetto di sviluppo locale annunciato non si torna indietro. «In ogni caso - assicura La Spisa - dobbiamo andare avanti perché la crisi è forte».
Marilena Orunesu

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