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L'unione sarda. L'ingorgo delle primarie

Per Cappellacci incontri bilaterali, fedelissimi in pressing su Soru Pili si prepara alla battaglia e presenta “Medas, Sabios, Unidos”

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Le primarie agitano gli schieramenti (meglio, li spaccano) e i sommovimenti dureranno a lungo, almeno sino a quando si svolgeranno le consultazioni popolari. I candidati sono già una folla. Nel centrodestra due ufficiali (Ugo Cappellacci e Mario Diana) e altri tre potenziali (Antonello Liori, Mauro Pili e Claudia Lombardo). Nel centrosinistra, ben cinque certi (Francesca Barracciu, Roberto Deriu, Gianfranco Ganau, Simone Atzeni e Pietro Ciarlo) e altri due possibili (Renato Soru e Franco Siddi).
IL CENTRODESTRA Dopo aver annunciato il ricorso alle primarie, Cappellacci ha tentato di riunire un vertice della coalizione ma ha dovuto rinunciare. Il governatore si è trovato di fronte ai mal di pancia dei Riformatori, che vogliono l'immediata approvazione della legge di riordino degli Enti locali e che non hanno gradito lo scatto in avanti di Cappellacci sulle primarie. In fondo, nel centrodestra sono stati loro i primi firmatari della proposta. Per questo motivo, Cappellacci ha cambiato strategia, come annuncia egli stesso: «Procederò con vertici bilaterali a iniziare da lunedì», dice poco prima di concedersi un giorno di relax in vista della settimana intensa che lo attende.
L'AVVERSARIO Il rivale più accreditato di Cappellacci, Mauro Pili, si prepara al confronto. Ieri il deputato del Pdl, sul suo profilo Facebook, ha annunciato la nascita di “Medas, Sabios, Unidos”, il contrario, con la sola elusione della “y”, della famosa descrizione dei sardi (“poco, locos y mal unidos”) erroneamente attribuita all'imperatore Carlo V e in realtà contenuta in una lettera del XVI secolo dell'arcivescovo di Cagliari Antonio Parragues de Castillejo. L'appuntamento è per domani, chissà se Pili annuncerà la sua candidatura alle primarie.
IL CENTROSINISTRA Domani si riunisce l'ormai famoso “tavolo”, reso indispensabile dal precipitare della situazione politica a livello nazionale. Lo fa notare Sel che ieri, a firma di Francesco Agus, esponente del Coordinamento regionale, ha diffuso una nota: «Ai dubbi avanzati dai parlamentari sardi di Sel in una lettera aperta alle forze politiche, si aggiunge un quadro nazionale rivoluzionato dalla condanna di Berlusconi». In poche parole, per Sel le larghe intese sono al tramonto e sarà bene smetterla di accapigliarsi sui nomi e pensare a un programma che convinca i sardi a votare per il centrosinistra. Tanto più - dice ancora Agus - che «l'impugnazione da parte del Governo della legge elettorale nei fatti ripristina l'“ancien régime” dei listini bloccati. Su questo la nostra coalizione dovrà avere una reazione e una posizione forte e condivisa».
AREA SORU Prosegue il pressing dei fedelissimi su Renato Soru. Il patron di Tiscali, dopo aver annunciato la sua rinuncia per favorire una candidatura unitaria e la stesura di un piano di rinascita per la Sardegna, ha assistito a un feroce scontro interno. Ecco perché i suoi seguaci lo stanno incalzando: «Il tuo gesto è stato inutile, tanto vale ripensarci e tornare in prima linea». Domani o al massimo martedì l'Area Soru si riunirà e probabilmente rivolgerà al suo leader un invito ufficiale a partecipare alle primarie.
LA BASE Da registrare, l'appoggio della Base, movimento fondato dal consigliere regionale del Pd Efisio Arbau, a Francesca Barracciu, che l'altro giorno ha ufficializzato la sua candidatura alle primarie. «Francesca è la persona giusta», sostiene Arbau. «Ha l'esperienza per guidare una regione come la nostra e ha, allo stesso tempo, quella dose di coraggio e determinazione per cambiare il sistema. L'unica cosa per la quale ha senso l'impegno della Base». Una iniezione di fiducia per l'europarlamentare, che l'altro giorno aveva dovuto subire un ammonimento dal leader dell'Upc Enrico Piras, segnale esplicito della dura battaglia interna che l'attende.
Ivan Paone

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