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L'unione sarda. Solo la Sicilia batte la Sardegna

La nostra isola scelta da 9 italiani su 100 ma i ricavi calano

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L'estate si riscalda e gli italiani che partono in vacanza crescono. Di poco, ma crescono, anche se non gonfiano i bilanci delle società alberghiere. Federalberghi, nel suo rapporto di mezza estate (stilato dall'istituto Marketing Solutions su 1.200 interviste telefoniche), descrive un settore turistico che, in estate, sembra aver raggiunto «il punto di frenata della crisi», con un lieve incremento dei vacanzieri, trainato soprattutto dagli stranieri che scelgono il Belpaese. In questo quadro la Sardegna ha un ruolo di primo piano, visto che tra i turisti intervistati, la nostra isola rappresenta la seconda meta preferita dopo la Sicilia.
I NUMERI Federalberghi, dunque, delinea un quadro ancora non entusiasmante, ma che permette quantomeno di tirare un sospiro di sollievo. Nel periodo giugno-settembre 2013, infatti, saranno circa 27 milioni gli italiani che trascorreranno una vacanza fuori casa di almeno una notte (il 45,1% del totale contro il 44,7% dello scorso anno), con un aumento delle destinazioni interne (anche grazie al minore appeal di posti come il Mar Rosso). L'incremento degli stranieri, invece, è stimato nel 3%. Come lo scorso anno, la durata media sarà di undici notti trascorse fuori casa e la preferenza rimane per gli alberghi (il 30,6% contro il 31,5% del 2012), ma con una crescita delle case di parenti e amici (dal 16% al 19,3%) e dei villaggi turistici (+1%). In calo campeggi e agriturismo, mentre migliorano i residence e restano stabili i bed&breakfast. Quello che preoccupa, invece, è il fatturato: a una crescita dei vacanzieri non corrisponde un incremento dei ricavi: la spesa media passa dai 741 euro dello scorso anno ai 723 del 2013.
LE DESTINAZIONI Tra le mete più gettonate, Federalberghi segnala le isole minori (con un incremento del 13%). Tra le regioni, la classifica è guidata dalla Sicilia, preferita dall'11,8% degli italiani, seguita da Sardegna (8,9%), Calabria (8,2%), Veneto (7,7%) e Puglia (7,4%).
L'ANALISI Positivo il lieve incremento registrato, secondo il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, nonostante un calo degli occupati e «di fatturato, dovuto ai prezzi più bassi». Bocca lancia però un messaggio di speranza: «L'Italia turistica potrebbe rappresentare il segnale di ripresa che si sta attendendo». E chiede al governo misure per rilanciare il settore e recuperare i posti di lavoro.
Di differente avviso Coldiretti e Assoturismo: quest'ultima lamenta una diminuzione delle presenze che va dal 7 al 12%, con un forte calo dei fatturati, mentre Coldiretti parla di tre milioni di italiani in meno pronti a partire per le vacanze. Chi ha ragione? Lo sapremo a fine estate.
Giuseppe Deiana

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