Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. Come smaltire le pecore morte

Per la prima volta in Sardegna nasce un centro per conferire le carcasse

Condividi su:

BITTI Il Comune ha fatto la sua parte, ora tocca ai pastori. Dopo un lungo e tortuoso iter entra infatti nella fase operativa a Bitti il progetto per lo smaltimento delle carcasse degli animali allevati nella campagne del paese e dei centri confinanti. «Un esempio virtuoso unico in Sardegna», dicono con orgoglio il sindaco Giuseppe Ciccolini e l'assessore all'Ambiente Sergio Gabrielli che da veterinario si è speso molto per superare le difficoltà burocratiche. Finora in Sardegna esistono poche possibilità e a costi esorbitanti per lo smaltimento delle carcasse degli animali morti. Un problema emerso in tutta la sua gravità anche con la recente inchiesta della magistratura sullo smaltimento dei maiali uccisi dalla peste suina ma che a Bitti diventa emergenza soprattutto per quanto riguarda la lotta all'echinococcosi che nel paese (e nella vicina Orune) raggiunge la percentuale più alta d'Europa.
Proprio la necessità di combattere questa malattia ha spinto gli amministratori a occuparsi dello smaltimento delle carcasse delle pecore che, abbandonate in campagna, diffondono le larve dell'echinococco e altre malattie. Il centro di smaltimento nascerà nella struttura per la refrigerazione del latte costruita 30 anni fa dalla Regione e mai entrata in funzione a Su Saliche, altopiano di San Giovanni la cui gestione per 5 anni è stata affidata con regolare gara d'appalto a Ecoserdiana. Gli allevatori dovranno attivare una polizza assicurativa il cui costo sarà ammortizzato dalle spese per la morià naturale del bestiame. Un meccanismo che sarà chiarito in tutti i dettagli nell'assemblea informativa convocata per domani a Bitti. Il sindaco Ciccolini e l'assessore Gabrielli contano proprio sulla collaborazione degli allevatori che devono curare lo smaltimento e non a caso proprio a Bitti la Forestale ha anche recentemente multato e denunciato i proprietari di alcune pecore morte rinvenute in campagna.
«Dopo anni di lavoro alla ricerca di una soluzione possibile insieme a Fata assicurazioni, Consorzio di difesa di Sassari, la società Ecoserdiana e l'Asl di Nuoro, abbiamo sviluppato un progetto che potrà risolvere in modo duraturo l'annoso problema», sottolineano Giuseppe Ciccolini e Sergio Gabrielli ricordando che nella zona con centomila pecore allevate, stando alle statistiche sulla mortalità, si devono smaltire ogni anno almeno ottomila carcasse.

Condividi su:

Seguici su Facebook