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L'unione sarda. Porto Cervo, blitz da 007

Porto Rotondo: «Erano in nove, hanno inseguito i camerieri» Visita anche al Billionaire. Golfo di Marinella, controlli a tappeto

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Dal nostro inviato
Augusto Ditel
PORTO CERVO Il terrore degli 007 con licenza di “uccidere” (il turismo) scorre lungo le coste frastagliate di quello che tempo fa era definito l' Eldorado . Era una Gallura felix, quella. Primo caposaldo: Porto Cervo, capitale della Costa Smeralda, il paradiso perduto dell'Aga Khan. A seguire: Porto Rotondo, propaggine turistica meno lussuosa ma comunque meta di ricchi vacanzieri. Eppoi, come contorno mondano: stuoli di paparazzi famelici, e scoop un tanto al chilo per riviste patinate.
Oggi, la notizia che si accompagna ai pianti diffusi per una stagione - salvo eccezioni - da dimenticare è una sola: «I controlli sono sacrosanti, i modi intollerabili, da stato di polizia». Il giudizio sulle operazioni notturne degli uomini dell'Agenzie delle Entrate, della Siae e dell'Ispettorato del lavoro arriva dai titolari delle attività passate al setaccio nell'ultimo week end, in questa Gallura diventata infelix.
Riccardo Cruciani è un imprenditore del turismo che, con il suo celebre Tartarughino di Porto Rotondo, proprio nell'estate 2013 festeggia i suoi quarant'anni di Sardegna. Lui, di uomini addetti a verificare se paga regolarmente le tasse e i dipendenti, ed emette scontrini fiscali, ne ha visto a centinaia. «Il loro scopo principale - commenta - era quello di scovare assunzioni in nero. Alla fine non hanno trovato nulla, com'è sempre accaduto nei controlli cominciati nel 1973 (a parte un verbale per uno scontrino dimenticato da un cliente), ma questa volta però non ci sto: hanno passato il limite».
LA CRONACA Comincia così, la cronaca di Cruciani. «Sono arrivati in nove, hanno circondato il locale. A un certo punto hanno inseguito il personale chiedendo: “Fuori i documenti”. I miei collaboratori sono rimasti basiti. A cena, erano sedute duecento persone (io, della stagione, non mi lamento), molte delle quali si sono spaventate: pensavano a una retata per chissà quale reato. A una metà dei miei clienti - tra questi, chessò, c'era uno dei titolari della De Cecco, quelli della pasta - ho potuto spiegare che era in corso uno dei quaranta controlli che mi fanno ogni anno, (Nas, Polizia, Agenzia delle Entrate, Capitaneria) ma forse altri non torneranno più da me. Tutto questo, mi pare evidente, non ci è piaciuto».
LA RABBIA Il blitz congiunto degli 007 senza divisa (niente Finanza, come l'anno passato) genera rabbia dappertutto. A Porto Cervo, una delle visite (cinque in tutto) ha riguardato il Billionaire di Flavio Briatore, che comunque non intende polemizzare: lui preferisce, come si può leggere in questa stessa pagina, affrontare i temi della crisi delle presenze in Sardegna. Ma la parte del leone l'hanno fatta Porto Rotondo e la spiaggia di Marinella.
«Da noi siamo arrivati all'assurdo - aggiungono i titolari del Country Club , discoteca storica di Porto Rotondo -. Erano in venti, attorno all'una del mattino. Se ne sono andati quasi alle sei. Più di un nostro cliente si è accorto della loro presenza e magari avrà pensato a un'associazione a delinquere».
MARINELLA A pochi chilometri da Porto Rotondo, nella spiaggia di Marinella, sempre in comune di Olbia, c'è stata addirittura una “doppietta”. «Sono venuti venerdì - racconta Cristiano Putzu , titolare del Blue Beach , un locale frequentato molto spesso anche da Barbara Berlusconi, la figlia minore dell'ex premier - e poi hanno fatto il bis domenica, con la metà dello stesso personale che aveva partecipato al primo giorno di controlli». Putzu si è messo a disposizione degli 007 e ha anche salutato il direttore dell'Agenzia delle Entrate che ha partecipato all'operazione. «Non faccio polemiche - osserva Putzu -, ma la scena di due di loro che si fiondano alla cassa e stanno lì per ore per verificare l'incasso, e la regolarità degli scontrini, dopo aver chiesto i libri contabili, beh, non è una scena piacevolissima. Così come mi è sembrato discutibile l'ordine di presentare entro il giorno successivo ai controlli una serie di documenti degli anni passati».

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