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L'unione sarda. Il parco della discordia

Contro la crisi Confindustria rilancia il progetto di tutela del Gennargentu

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NUORO Il turismo, azzoppato dalla crisi, non assicura fatturati e presenze del passato sebbene in questo scorcio d'estate si registri un leggero miglioramento rispetto al pessimo trend del 2012. E allora, nel nome di un rilancio del settore e del binomio incompiuto mare-montagna, Confindustria torna ad accarezzare l'idea del parco del Gennargentu. «Forse è stato archiviato con troppa sufficienza e superficialità, è arrivato il momento di riparlarne, vista la crisi diventata gravissima», dice Massimiliano Meloni, presidente della sezione Turismo di Confindustria. Parole che scatenano il secco no dei sindaci di due paesi simbolo del parco nazionale super contestato: Orgosolo e Dorgali.
LA PROPOSTA La riflessione di Meloni parte dalle indicazioni positive del turismo 2013, favorite dalla politica degli sconti portata avanti dagli operatori. Scelte che vanno comunque a intaccare i margini di reddito delle strutture turistiche, già indebolite dal calo medio del 50 per cento degli ultimi anni. Tra tariffe più basse e stagioni più corte la prospettiva non è rassicurante. Da qui la necessità di un progetto per il territorio. «Occorrono maggiore programmazione e una strategia di marketing, sviluppo, innovazione nel lungo periodo. Oggi gli imprenditori non fanno che contendersi i pochi operatori rimasti sul mercato a suon di sconti e promozioni, a discapito della buona qualità e dei risultati economici. Eppure, a partire dal golfo di Orosei fino alle cime del Gennargentu siamo i titolari di una delle più grandi ricchezze naturalistiche e ambientali del Mediterraneo. A tutto ciò sommiamo tradizioni, un'arte enogastronomica unica, uno straordinario patrimonio artistico e culturale, tale da costituire un capitale da cui ripartire per uno sviluppo sostenibile e integrato». Riappare così il parco del Gennargentu. Parola proibita.
ORGOSOLO «Confindustria parla di superficialità. Ma tutti i consigli comunali hanno parlato, ci sono le delibere. Le popolazioni si sono espresse, ci sono state manifestazioni a Cagliari. Dov'è la superficialità?», taglia corto Dionigi Deledda, sindaco di Orgosolo. «Allora il parco è stato imposto, perciò tutti si sono ribellati», ricorda. E oggi? «Siamo disponibili a discutere, a vedere se la proposta di Confindustria è migliorativa di quella precedente. Non si può dire sì o no, ma sia chiaro: cambiali in bianco non se ne firmano a nessuno».
DORGALI «Confindustria guarda indietro e sbaglia. Il parco nazionale è un discorso chiuso», dice Angelo Carta, sindaco di Dorgali. «Bisogna partire da altri presupposti, guardare a progetti di sviluppo che possano mettere assieme soggetti pubblici e privati in modo da trasformare lo sviluppo sostenibile in realtà concreta. Oggi la salvaguardia dell'ambiente è patrimonio di tutti, ma riparlare del parco è un errore grossolano». Carta tirando le orecchie a Confindustria auspica altro dinamismo: «Per il porto di Cala Gonone c'è un intervento di 28 milioni di euro, le domande scadono il 2 ottobre. Ma nessun imprenditore locale si è fatto avanti».
Marilena Orunesu

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