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L'unione sarda. Manette per Capo Caccia

Quattro arresti per il fallimento dell'albergo preferito dai vip, commercialista algherese interdetto dall'attività professionale

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ALGHERO Sigilli all'hotel Capo Caccia e quattro persone arrestate, mentre un noto commercialista algherese è stato interdetto dall'attività professionale. La fine di un business a cinque stelle avviato negli anni '60 e dichiarato fallito nel 2011, per troppi debiti.
BANCAROTTA Ma adesso l'attenzione dei magistrati è puntata proprio sulla natura di quel profondo rosso, per capire cosa abbia determinato la bancarotta delle società che hanno avuto la gestione dell'albergo sul mare, una sorta di villaggio vacanze che per decenni ha rappresentato il fiore all'occhiello dell'accoglienza in Riviera, un tempio del turismo dove sono stati organizzati festival del cinema, sfilate di moda e concorsi di bellezza.
Intanto a Rimini, Roma, San Benedetto del Tronto e Sicilia, contemporaneamente, sono scattate le manette per Giovanni Marocchi, di Acquasanta Terme, 66 anni, storico gestore dell'albergo, Daniele Degli Esposti, noto con il diminutivo Danny, di Castel San Pietro, 51 anni, che con Marocchi lavorava alla conduzione della struttura ricettiva, Francesco Vizzari, 47 anni, di Roma e Vittorio Casale 53 anni, di Parma, potenziali compratori del prestigioso hotel.
COMMERCIALISTA NEI GUAI Nei guai anche Andrea Federico Delogu, 48 anni, originario di Ittiri ma residente ad Alghero, che, sempre secondo le fiamme gialle, avrebbe avuto un ruolo nel determinare la bancarotta delle società, sopravvalutando alcune poste dei bilanci annuali al fine di far comparire una situazione patrimoniale non reale e accedere a cospicui finanziamenti che altrimenti i singoli istituti di credito non avrebbero mai erogato. Ma non solo. I cinque avrebbero distratto gran parte del patrimonio mobiliare e immobiliare della "Capo Caccia Resort Srl" e della "Roden Srl" che hanno gestito, nel tempo, l'hotel, facendolo confluire in altre società controllate. Il danno causato alle società e all'erario è stato quantificato in oltre 15 milioni di euro. I finanzieri, su decreto emesso dal Gip del Tribunale di Sassari su richiesta del Pm Giovanni Porcheddu, hanno eseguito sequestri di beni mobili (conti correnti bancari) e immobili (oltre all'albergo anche due appartamenti e un capannone industriale) per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro.
LA DIFESA DI MAROCCHI Giovanni Marocchi, della società Mg fallita nel 2011, subirà oggi l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Ascoli Piceno, assistito dall'avvocato Edoardo Morette che lo ha raggiunto in aereo. Sembra che la difesa punterà sull'interpretazione della lettura degli atti che, a giudizio dei legali, metterebbe in luce un non meglio specificato tentativo di truffa ai danni di Marocchi. «Prima di tutto - chiarisce l'avvocato Morette - sosterremo con forza la totale inutilità della misura cautelare in carcere, nel mese di agosto, per fatti risalenti a due anni fa sulla base di intercettazioni telefoniche ormai datate».
Danny Degli Esposti, invece, sarà assistito dall'avvocato Agostinangelo Marras.
Caterina Fiori

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