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L'unione sarda. Centrodestra, c'è il nodo delle regole

Oggi confronto Cappellacci-Riformatori. Mario Diana polemico: non può decidere tutto lui

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La base di partenza è capire se si faranno. Cioè, se dal Pdl nazionale ci sia davvero l'intenzione di porre veti. E poi - se si faranno - con quali regole si voterà alle prime primarie nella storia del centrodestra italiano: quelle per la scelta del candidato alla presidenza della Regione sarda.
TEMPI Nell'incertezza c'è un punto fermo: bisogna muoversi. «Le primarie devono essere un momento di coesione e di confronto, non il replay dell'indecoroso spettacolo di divisione che sta offrendo il centrosinistra», è il ragionamento del capogruppo del Pdl Pietro Pittalis. «Ma non abbiamo molto tempo a disposizione. Credo che entro la prima decade di settembre vada convocato un vertice di coalizione anche per definire il calendario. Non è consigliabile andare troppo oltre ottobre». E un appello in tal senso arriva anche da Mario Diana (Pdl, in Consiglio capogruppo di Sardegna è già domani), unico candidato per ora in campo: «Il Pdl, prima che Cappellacci cambi idea, convochi gli alleati per decidere quando e come dovranno svolgersi». E poi, riferendosi al governatore, spiega: «Non si può pensare che uno qualsiasi degli aspiranti candidati possa organizzarsi da sé le sue primarie, dettando le regole e magari pretendendo pure di scegliersi gli avversari». In attesa di schiarite anche sulle altre candidature possibili (Mauro Pili? Claudia Lombardo? Sergio Milia?), ieri è proseguito il tam tam delle indiscrezioni.
GLI INCONTRI Il governatore Ugo Cappellacci, che di recente ha confermato il suo nulla osta alle consultazioni per la scelta del leader pur essendo il presidente uscente, ha annunciato che oggi alle 18 a Villa Devoto incontra i Riformatori, aprendo gli incontri bilaterali con le forze che sostengono il suo esecutivo proprio sulle primarie: «Non vado in ferie, ritengo di poter incontrare tutti i segretari entro fine agosto». I Riformatori, con il coordinatore Michele Cossa, ricevono l'invito e rilanciano: «Andiamo sì, ma per parlare di Province e per sollecitare ancora una volta la legge di riordino». Poi una stoccata: «Bene l'apertura di Cappellacci sulle primarie. Ma vogliamo prima capire i presupposti: noi siamo per il cambiamento e non per la conservazione; per la riforma della Regione, da rifondare, e non con chi vuole confermare questo mostro burocratico che frena lo sviluppo». E un chiarimento lo sollecita anche l'Udc, che vorrebbe capire prima propositi e compagni di viaggio. «Ma ogni scenario», dice Giorgio Oppi, «è ancora prematuro». Sceglierà (forse) lunedì a Oristano il suo candidato Fratelli d'Italia: dovrebbe essere designato Matteo Sanna. Tornando a Cappellacci, il governatore ha evitato di gettare benzina sul fuoco delle polemiche con Mario Diana, e spiega che le regole della consultazione saranno stabilite collegialmente: «Non ho l'abitudine di fare l'uomo solo al comando».
TENTENNAMENTI ROMANI Quanto al rapporto con il Pdl nazionale, il governatore non nasconde le difficoltà: «Ma credo che si debba dialogare e che la politica debba essere capace di trovare modi e occasioni per rinnovarsi. Il dibattito è aperto».
Lorenzo Piras

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