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L'unione sarda. Sos della Cgil: Liori sblocchi i fondi europei

NUORO. Ex Ideamotore

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NUORO La società Am Italia, che a Pratosardo porta avanti l'attività della ex Ideamotore, aspetta invano i fondi europei per evitare la chiusura della fabbrica e rilanciare la produzione di motori elettrici. La Cgil lancia l'appello alla Regione con una lettera rivolta all'assessore all'Industria Antonello Liori e firmata dal segretario provinciale Salvatore Pinna e da Maddalena Casula, responsabile Fiom. «Sono passati quasi tre mesi dall'ultimo incontro del 22 aprile nel quale ci è stato detto che entro giugno si sarebbe conclusa la procedura di correzione del bando, ma ad oggi è ancora tutto fermo», sottolineano i due sindacalisti.
I DUBBI «La nostra preoccupazione - spiegano - sta nel fatto che il contratto d'affitto dell'ex Ideamotore non potrà avere ulteriori proroghe se non verrà reso accessibile il prima possibile l'accesso ai fondi Frai». Obiettivo generale è evitare la vendita all'asta dei macchinari e salvare i posti di lavoro a Pratosardo. «Come mai - domandano i sindacalisti - in tre mesi non si è ancora risolto il nodo che blocca l'accoglimento delle domande? Come mai i fondi messi a disposizione dall'Unione europea per le aziende che vogliono investire continuano a essere bloccati per cavilli burocratici in un momento in cui le aziende hanno necessità di accedere ai finanziamenti per ricreare impresa e a cascata occupazione?».
LE ACCUSE «Non vogliamo che la politica faccia impresa, ma nemmeno che abbia atteggiamenti non diciamo ostruzionistici ma di indifferenza nei confronti della ripresa industriale. Per questo - sottolineano Pinna e Casula - e non solo per Am Italia è fondamentale sbloccare i finanziamenti europei che bene fanno alle imprese». L'appello finale della lettera è una dura sferzata alla politica: «Non mandiamo alla deriva un'azienda che vuole radicarsi nel territorio per lungaggini note. Se troviamo un'azienda che ha la ferma volontà di investire non possiamo avere la politica, che dovrebbe essere garante del cittadino, indifferente davanti alle problematiche urgenti della comunità e incapace di dare risposte risolutive in tempi accettabili».

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