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L'unione sarda. In fuga tra le fiamme a San Gregorio Rogo devastante a Isili

Case evacuate a Nurallao e Laconi, in fumo 500 ettari

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Brucia la provincia di Cagliari. Fuoco a Sinnai, tra le case e nei boschi dello Chalet delle Mimose. Fuoco, devastante, tra Isili e Laconi, dove diverse abitazioni rurali sono state evacuate.
LUNGO LA 125 È il primissimo pomeriggio quando le fiamme “partono” a Campuomu distruggendo una casa, mentre i lanci d'acqua di canadair e elicotteri consentono di salvarne molte altre. Mobilitazione anche per una possibile evacuazione della borgata di San Gregorio. La maggior parte dei residenti ha comunque lasciato il villaggio volontariamente non appena il rogo ha circondato le case dell'antico borgo. A questo punto l'intervento dei Canadair è stato concentrato tutto sul villaggio col rogo che a tarda sera si era fatto meno insidioso, mentre le fiamme volavano fra la macchia mediterranea su entrambi i lati della vecchia Orientale devastando tutto. Mai vista una cosa del genere. Col fumo che, trascinato da una leggera brezza, ha addirittura oscurato il cielo di Costa Rei e l'intera costa sud orientale.
Sul posto hanno operato per ore Canadair, elicotteri, forestali, vigili del fuoco, decine di squadre di volontari. Tutto è iniziato nel primo pomeriggio al 24esimo chilometro della vecchia Orientale con le fiamme che in breve tempo hanno percorso in lungo e in largo la zona di Burranca e di Monte Paulis. Quindi il salto sul lato opposto con le alte fiamme che in un attimo hanno raggiunto San Gregorio, dopo aver anche devastato una abitazione sfiorandone altre decine. Poi l'allarme: con l'ipotesi evacuazione. «I danni sono incalcolabili - dice il sindaco Barbara Pusceddu: un grandissimo polmone verde, ridotto in cenere».
NEL SARCIDANO A mezzogiorno e undici minuti la scintilla. Poi il Sarcidano è diventato un inferno. Un rogo immenso che solo un grande spiegamento di forze è riuscito a domare, fermare lingue roventi alte fino a quaranta metri, capaci di divorare ettari e ettari di bosco, contrastate dalle fiamme altrettanto imponenti appiccate dai mastros de fogu , i ranger iperspecializzati guidati da Ettore Deiana che per molte ore hanno lavorato tra Isili e Laconi, lungo il cammino intrapreso dall'enorme incendio (saranno 500 gli ettari finiti in cenere) spinto dallo scirocco.
LE SCINTILLE I primi focolai sono divampati nella zona di Perd'e Cuaddu, fuori dal centro abitato di Isili. C'è voluto poco perché il fronte del fuoco procedesse a velocità incalzanti. Per questo, oltre alle squadre a terra del Corpo forestale (è stato direttamente il comandante dell'Ispettorato di Cagliari, Giuseppe Delogu, a coordinare le operazioni antincendio), dall'alto hanno operato senza sosta tre canadair (uno dei quali arrivato da Trapani) e diversi elicotteri della protezione civile regionale. Nel Sarcidano, ieri, ha lavorato, spalla a spalla col comandante Delogu e i mastros de fogu, anche un bombeiros spagnolo esperto nel controfuoco.
L'ALLARME Momenti di paura si sono avuti in alcune zone di campagna. Interventi fatti dai vigili del fuoco in stretta collaborazione con i carabinieri delle stazioni e della Compagnia di Isili guidata dal capitano Michele Cappa. Evacuazioni decise per evitare di dover intervenire, magari in piena emergenza, se la situazione fosse precipitata. Solo a tarda sera il fronte del fuoco (che ha raggiunto una lunghezza di un chilometro) è stato fermato quando ormai si era lasciato alle spalle i territori la provincia di Cagliari per raggiungere il Medio Campidano. Laconi, dove diverse case sono state evacuate. Altri roghi sono divampati a Samatzai, vicino agli impianti dell'Italcementi.
Andrea Piras
Raffaele Serreli

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