Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. Centrosinistra, è caos

Primarie, la coalizione si sfalda sul rinvio delle candidature Il Pd è isolato: in campo restano Barracciu, Deriu e Ganau

Condividi su:

Le primarie del centrosinistra si sono trasformate in un caos e il Pd è rimasto isolato. Tutta colpa del mancato rinvio della data di scadenza delle candidature (oggi alle 19) richiesto a gran voce da numerose forze politiche della coalizione. E così, ieri pomeriggio, Italia dei Valori, Sel, Upc, Centro democratico e Verdi Sardegna hanno denunciato «la scarsa sensibilità del Pd» alla richiesta di posticipare la data al 2 settembre, lasciando il maggior partito alle prese con la sua faida interna. Poche ore dopo, anche il Partito dei sardi, appena fondato da Paolo Maninchedda e Franciscu Sedda, si è tirato fuori, annunciando di voler proseguire da solo.
ISOLATO Il Pd si è ritrovato così isolato, con i suoi tre candidati: l'europarlamentare Francesca Barracciu, il presidente della Provincia di Nuoro Roberto Deriu e il sindaco di Sassari Gianfranco Ganau, possibilista su un rinvio: «È utile e doveroso accogliere la richiesta, prevedendo una deroga per i partiti minori della coalizione. Sono convinto che questo slittamento possa garantire il confronto interno fra le varie anime e rafforzare l'alleanza fra le forze politiche».
LA VERIFICA Il collegio dei Garanti (Francesco Sitzia, presidente, Andrea Deffenu, Fabio Botta, Massimiliano Piras e Riccardo Schirò) valuterà entro domani «l'eventuale esclusione di quelle candidature ritenute non accoglibili in quanto in contrasto col codice etico e il regolamento». Il feroce scontro interno al centrosinistra ha già prodotto un'abbondante scrematura, il lavoro dei garanti sarà semplice e veloce. I problemi verranno dopo.
LA RICHIESTA Gli alleati del Pd avevano chiesto un rinvio, riscontrando un crescente nervosismo all'interno dei democratici. Ipotesi respinta con forza soprattutto da Francesca Barracciu; un'opposizione che ha costretto il segretario regionale, Silvio Lai, a non aderire alla richiesta degli alleati. La lettera al Pd firmata da Federico Palomba (Italia dei Valori), Luciano Uras (Sel), Enrico Piras (Upc), Roberto Capelli (Centro democratico) e Roberto Copparoni (Verdi Sardegna) ha avuto l'effetto di una bomba.
LE ACCUSE «Se dobbiamo interpretare come rifiuto il silenzio del Partito democratico sulla nostra richiesta (e ferma restando la data del 29 settembre per le primarie), dobbiamo ricordare che ci saremmo aspettati più attenzione e rispetto», è l'attacco. E poi si va avanti con «non comprendiamo la scarsa sensibilità» e «se qualche candidato del Pd, impedendo di aderire a questa richiesta, pensa di vincere per abbandono sbaglia, e lede le possibilità di una reciproca fiducia per le elezioni, quelle vere». Infine, «se poi qualcuno ritiene che debbano essere solo primarie interne del Pd ne prenderemo atto e valuteremo se la coalizione si può basare sulla prepotenza del Pd. Noi vorremmo un candidato condiviso: non si pretenda che sosteniamo una parte o un'altra del Pd».
LA VIA DI MEZZO Il Psi ha invece assunto una posizione di mediazione. Da una parte oggi presenterà il proprio candidato (Simone Atzeni, segretario della Federazione di Cagliari, 40 anni, economista), dall'altra considera quella dell'8 agosto «come data di apertura e in ogni caso valide le candidature presentate fino al 2 settembre».
Ivan Paone

Condividi su:

Seguici su Facebook