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L'unione sarda. «Ora sarà nostro ospite»

Comune e Consorzio offrono un soggiorno all'imprenditore pestato da alcuni giovani ubriachi. L'invito a pranzo di Cappellacci

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di Andrea Piras
VILLASIMIUS Vacanze pagate nel nome dell'ospitalità, a nome dell'intera comunità. Di un paese che aveva appena dato alle stampe l'opuscolo sull'accoglienza e che ora deve fare i conti con un turista pestato a sangue e un gruppetto di balordi che col cervello annebbiato dall'alcol hanno aggredito un uomo colpevole di uno sguardo di troppo, evidentemente non ben accetto dal branco .
IN COMUNE Questa mattina Paolo Langhi, quarantasettenne imprenditore di Busto Arsizio, e sua moglie Angela, protagonisti e vittime, l'altra sera, di questo grave episodio, saranno ricevuti in Municipio dal sindaco Tore Sanna, dalla Giunta e dai consiglieri comunali. «Un momento per porgere le scuse ufficiali dell'amministrazione al nostro ospite e per offrirgli una vacanza gratuita», annuncia Sanna. «Purtroppo non sempre tutto fila liscio come si vorrebbe, come si spera. Capita anche che un ragazzo di vent'anni o un gruppetto di amici diventino branco e spunti fuori la violenza. Nessuna giustificazione, sia chiaro, per questo gesto, tant'è vero che abbiamo dato mandato al nostro legale di sondare la possibilità che il Comune si costituisca parte civile durante il processo».
LA RABBIA «Un danno d'immagine e tutto per colpa di quattro balordi», taglia corto presidente del Consorzio turistico, Sergio Ghiani. «Fatti come quello dell'altra sera non accadevano da almeno vent'anni. Villasimius è parecchio è cambiata, ha fatto passi da gigante grazie al lavoro e alla tenacia di tantissime persone, di moltissimi giovani che purtroppo attendono l'estate per poter lavorare e lavorano sodo. A dispetto di quattro imbecilli che trascorrono le serate in piazza tra noia e birra». Il presidente Ghiani ieri mattina ha sentito i soci del Consorzio. Tutti d'accordo. «Non vogliamo scusarci a nome della nostra comunità che è sana, pulita, onesta. Lo facciamo, diciamo così, per conto di questi scellerati che meriterebbero ben altro. Ma questo spetta alle forze dell'ordine».
L'IMPRENDITORE Ieri il cellulare dell'imprenditore non ha smesso di trillare. «Ho ricevuto molti attestati di solidarietà, oggi sarò in Municipio e venerdì sarò ospite del presidente della Regione. Mia moglie ed io non abbiamo ancora deciso se restare, stiamo riflettendo, abbiamo bisogno di qualche giorno per decidere. Oggi sto meglio, non sono uno che si lamenta. Ripeto, mi ha colpito la grande solidarietà». Insomma, è il paese intero a condannare l'aggressione. Lo faranno oggi il sindaco e il consiglio incontrando Paolo Langhi e la moglie. Per convincerli a restare.
IL PRESIDENTE Intanto ieri è stato il presidente della Regione Ugo Cappellacci a intervenire sull'aggressione. «La nostra è una terra nota per i suoi valori, tra i quali vi è quello dell'accoglienza. Il modo di essere di un popolo non può certo essere cancellato da un episodio compiuto da un gruppo di balordi. Poiché credo che in questi casi sia importante lanciare messaggi chiari anche attraverso un gesto simbolico, inviterò personalmente il signor Langhi a pranzo e a visitare la sede della presidenza per dare il senso di una riconciliazione e rinnovare un sentimento di amicizia con chi visita la nostra isola».

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