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L'unione sarda. La sagra delle associazioni

Comune e volontari assieme per la festa del Redentore

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NUORO Tanta musica, maschere e costumi con le mille facce dell'identità. E poi teatro, arte, sport, percorsi letterari. C'è varietà di iniziative nella sagra del Redentore numero 113 che riempie l'agosto nuorese, a contorno del solenne appuntamento di fede del 29 agosto in vetta al monte Ortobene.
LE ASSOCIAZIONI «È la festa nella crisi», ammette il sindaco Alessandro Bianchi che, però, fa il dovuto omaggio alle associazioni cittadine. «Da soli non riusciamo più, ce la possiamo fare con loro», sottolinea di fronte ai rappresentanti dei sodalizi coinvolti. Il feeling è suggellato dalle parole di Gavino Poddighe, dell'associazione culturale “I segni delle radici”, impegnata in un tour ispirato a Grazia Deledda, Salvatore Satta, Sebastiano Satta e Francesco Ciusa. «Lavoriamo assieme affinché l'offerta si arricchisca ancora senza perdere la qualità», dice.
FONDI REGIONALI Questa edizione della sagra, che ha il patrocinio della Regione e della Fondazione Banco di Sardegna, perde la Camera di commercio e la rassegna di artigianato Pinzos ma acquista nuovi sponsor: la Geasar, società che gestisce l'aeroporto di Olbia, gli operatori del centro commerciale di Pratosardo, i market Conad, la Banca di Credito Sardo, l'associazione dei volontari della protezione civile. D'obbligo fare i conti con il budget regionale che assegna 118 mila 500 euro. «La festa di Nuoro non è adeguatamente valorizzata in relazione a quanto vale», sottolinea Bianchi con una punta polemica verso la Regione che impone l'obbligo di spendere metà dei fondi assegnati per la comunicazione. Così sarà tra cartelli sui muri di mezza Sardegna, brochure multilingue - sardo compreso grazie a S'ufitziu de sa limba sarda -, promozione nella stampa locale e nazionale e nell'aeroporto Costa Smeralda. «In agosto transitano a Olbia 450 mila passeggeri. Anche intercettandone pochi, si fa comunque strada», sottolinea Lucio Murru, della Geasar.
PERCORSO MUSEALE A fianco all'amministrazione l'Istituto superiore regionale etnografico a sottolineare - come fa il presidente Bruno Murgia - una collaborazione all'insegna della cultura. Non a caso è pronta la carta musei. Con sei euro dal 17 al 26 agosto si possono fare quattro tappe con visite al Man, al Tribu, a casa Deledda e al museo delle tradizioni popolari della Sardegna.
PACCHETTI E TRIBUNE «Cerchiamo di intercettare target diversi di visitatori», sottolinea Leonardo Moro, vice sindaco e assessore al Turismo. Quest'anno le novità non mancano, sebbene siano più faticose delle aspettative. A iniziare dalla vendita dei biglietti delle tribune allestite in via Lamarmara e in piazza delle Grazie. «Nonostante i prezzi popolari la vendita va a rilento», ammette anche se la vendita procede bene per la tribuna coperta alle Grazie dove i ticket sono più alti. Delusione anche per la scarsa adesione di hotel e ristoranti alla proposta di pacchetti soggiorno. «Solo due operatori hanno risposto, ci aspettavamo di più. Bisogna essere più aperti e moderni e provare a osare», commenta Moro. All'allestimento logistico provvede Mousiké che si aggiudica la gara bandita dal Comune.
ANFITEATRO Resta un cruccio: per il secondo anno l'anfiteatro, scenario abituale del festival regionale del folclore, è off limits. Oltre settemila posti vietati a causa degli smottamenti registrati nel 2012. Struttura inagibile in attesa dei fondi necessari che ancora non ci sono. «Aspettiamo segnali dalla Regione per finanziare la manutenzione straordinaria della struttura che è una delle più prestigiose dell'Isola. Perciò è un dovere di tutti intervenire», è l'appello di Moro. Il palco che ospita il festival del folclore anche stavolta sarà perciò in piazza Vittorio Emanuele sperando che per la prossima edizione l'anfiteatro riapra le porte a nuoresi e turisti.
Marilena Orunesu

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