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L'unione sarda. Cappellacci: «I fischi? Li ho presi io ma erano per chi ha votato gli F35»

Cinque senatori a Grasso: «Un dibattito pubblico»

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«I fischi? Me li sono presi io, ma erano tutti rivolti a loro». Usa il “loro”, Ugo Cappellacci , per indicare i parlamentari sardi che accusano lui e la Regione di non aver fatto abbastanza per fronteggiare gli incendi. «Sono andato nei luoghi devastati e inceneriti - racconta il presidente della Regione - e gli slogan della gente esasperata erano di questo tenore: vergogna, vergogna, gli F35... È evidente che i cittadini hanno saputo individuare da che parte stanno le responsabilità».
Il governatore usa anche una metafora per rispondere alla critiche. «È davvero paradossale che qualcuno se la prenda con il sottoscritto per le scelte compiute quando sono stati tagliati i fondi antincendio. È come se il gurdiano della casa su cui deve vigilare accusi il proprietario della stessa casa dopo che è stato commesso un furto. La verità è che si spendono soldi per combattere una guerra lontana, e non si trovano quelli per combattere un'altra guerra vicina, contro le fiamme».
Intanto cinque senatori sardi - Luciano Uras, Silvio Lai, Emilio Floris, Ignazio Angioni e Giuseppe Luigi Cucca - hanno chiesto al presidente dell'assemblea di Palazzo Madama, Piero Grasso «un dibattito pubblico, alla presenza dei ministri competenti, sulla base di una preliminare istruttoria su questi fatti chiaramente dolosi che richiamano responsabilità istituzionali nelle attività di prevenzione. Tutto ciò con la finalità di concorrere a individuare idonee e urgenti figure normative e finanziarie per contrastare il fenomeno». (a.di.).

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