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La nuova sardegna. Caos Province, ora il Pdl dice: via tutte

La legge (ritorno ai quattro enti storici) approvata dalla commissione va all’esame dell’aula ma incontra nuovi dissensi

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di Filippo Peretti

CAGLIARI Province, c’è una nuova proposta: via tutte. Il giorno dopo l’approvazione in commissione della legge sul ritorno ai quattro enti di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, il Pdl è uscito allo scoperto con una soluzione che è ancora più in linea con i referendum del 6 maggio scorso: quello che ha abrogato le quattro Province regionali di Olbia-Tempio, Ogliastra, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias e quello che, sempre con oltre il 90 per cento di Sì, si è pronunciato contro le quattro “storiche”. Proprio ieri la presidente Claudia Lombardo ha fissato l’ordine del giorno della prossima sessione del Consiglio regionale: martedì si parte con l’esame di alcune mozioni, mercoledì c’è la legge di proroga del Piano Casa e, per il momento in coda, la legge sulle Province. Visto che la commissione si è di fatto semplicemente limitata a trasmettere un testo base (tra quattro proposte tutte diverse fra loro è stata scelta quella dei Riformatori), l’aula dovrà scrivere la legge articolo per articolo. E alle 4 proposte già in campo (Riformatori, Pd, Mpa e Sel) se ne sono già aggiunte altre due, entrambe del Pdl: una, già nota, del gallurese Matteo Sanna per la deroga alla quinta Provincia (Nord-Est, con Olbia capoluogo), l’altra di un altro gallurese, Renato Lai, e del capogruppo Pietro Pittalis a nome dell’intera formazione. La proposta del Pdl, illustrata ieri in una conferenza stampa, è di rango costituzionale perché punta ad eliminare dallo Statuto del 1948 le Province di Cagliari, Sassari e Nuoro, oltre che quella di Oristano, istituita nel 1970 con legge nazionale. Visto che le leggi costituzionali hanno bisogno di una doppia lettura parlamentare, i tempi saranno necessariamente più lunghi. Lo hanno sottolineato gli stessi Lai e Pittalis, i quali hanno però affermato che ci sarebbe un vantaggio da non sottovalutare: l’eliminazione delle quattro Province storiche che la Regione da sola non può toccare consentirebbe alla stessa Regione di realizzare finalmente in autonomia un sistema di enti locali disegnato su misura sulla realtà sarda. La necessità di un nuovo sistema che non sia il ritorno alle 4 Province storiche è stata messa in evidenza anche dall’ogliastrino Angelo Stochino, dal gallurese Gianni Bardanzellu e da Sisinnio Piras (Medio Campidano). Pittalis, per chiarire sino in fondo, ha detto che il Pdl è contrario alla legge approvata dalla commissione Autonomia martedì. N«No» a quel testo, che prevede per il 28 febbraio il commissariamento di tutte e otto le attuali Province per consentire poi i referendum sui nuovi confini delle Province storiche) è stato pronunciato ieri da Franco Cuccureddu, consigliere dell’Mpa. «E’ un ritorno al passato – haq spiegato – che rischia di favorire il progressivo abbandono dell’isola da parte dello Stato e che, con alcune procedure introdotte, di provocare l’assoluta paralisi amministrativa». Intanto ieri la giunta regionale ha assegnato 5 milioni a Province e Comuni per contrastare le calamità naturali e 500 mila euro alle Province per i servizi di salvamento a mare.

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