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L'unione sarda. «I terreni vanno ripuliti»

C'è chi chiede anche condanne per omicidio

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SAN GREGORIO «Sono incendi annunciati». Frase forte, arriva da Stefano Deliperi, presidente degli ambientalisti del Gruppo di Intervento giuridico, e si riferisce non solo alle condizioni di vento che si verificano in particolari giornate da allarme rosso, ma anche «al mondo che abita le campagne, dove c'è chi per uno sgarbo talvolta minimo è pronto a causare a tutti i sardi un danno ambientale enorme. Occorrerebbe che agli incendiari smascherati venga contestato il reato di tentato omicidio preterintenzionale o di omicidio volontario con dolo eventuale, nel caso chi spegne gli incendi poi perda la vita».
Servirebbe maggiore prevenzione, interviene anche il segretario regionale della Flai, Raffaele Lecca, «dall'Ente Foreste, che dispone di oltre seimila dipendenti, dal Corpo forestale Ambientale, dai Vigili del fuoco, dalle organizzazioni di volontariato, dalle Compagnie barracellari. Tutti questi soggetti vanno coordinati e impegnati nel rispetto di un piano di attività da aggiornare sistematicamente. E poi servono risorse economiche per l'attività di prevenzione. Invece nel bilancio regionale i finanziamenti per queste attività, o non esistono, oppure, come nel caso dell'Ente Foreste, sono insufficienti. Il personale è mal pagato, la maggior parte delle squadre sono composte da due o tre persone, i mezzi a disposizione sono pochi e inadeguati. Alcune migliaia di lavoratori, anche se non idonei alla lotta vera e propria potrebbero essere utilizzati per perlustrare del territorio, nei boschi e nelle campagne».
Vincenzo Tiana, responsabile di Legambiente in Sardegna, è convinto che il Corpo forestale dell'Isola sia il più preparato dell'intera area del Mediterraneo: «Le carenze riguardano la prevenzione: tutti sapevamo che le piogge di quest'anno avevano fatto crescere tantissimo l'erba in campagna, che bisognava ripulire i terreni e il bordo strada. Le leggi e le ordinanze esistono, ma poi nessuno le fa rispettare». (p. c.)

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