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L'unione sarda. Niente soldi, spiaggia senza bagnini

IL SINDACO. Un cartello avvisa i turisti della mancanza di un presidio di salvataggio

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LOTZORAI Il bagnino non c'è mai stato perché mancano i soldi. Sulla spiaggia del Lido delle rose un cartello del Comune di Lotzorai avverte: «Attenzione. Balneazione non sicura per mancanza di un apposito sistema di salvataggio».
L'avviso lo hanno messo qualche settimana fa gli operai dell'amministrazione guidata dal sindaco Antonello Rubiu che ieri ha fatto visita ai genitori di Martina Carta nella camera mortuaria del cimitero in fondo al paese. «Il nostro Comune ha approvato il piano di salvataggio del litorale ma non abbiamo ricevuto le risorse per applicarlo. La Provincia ormai è stata cancellata, la Regione non ci risponde. L'unica cosa che abbiamo potuto fare con i soldi a nostra disposizione è stata quella di avvisare i bagnanti che il bagnino non c'è, così come previsto dalla legge. Abbiamo verificato la condizione dei cartelli e sostituito quelli vecchi. Di più non possiamo fare».
Un litorale di quattro chilometri da mandare avanti e nemmeno un quattrino. «Ormai i Comuni hanno in carico la gestione delle aree demaniali, siamo responsabili e dobbiamo averne cura, ma senza fondi». L'amministrazione di Lotzorai, in realtà, si è portata avanti con il lavoro. Prima dell'inizio della stagione estiva è stato approvato il piano di salvataggio, cartastraccia in attesa delle risorse necessarie ad applicarlo. «Nel piano viene indicato il numero delle torrette, quello dei bagnini necessari a garantire il servizio e il costo delle moto d'acqua che servono per il pronto intervento. Stiamo parlando di una cifra che si aggira intorno agli ottantamila euro. È questo il motivo per il quale a Lotzorai il bagnino non c'è mai stato. Su quello che è accaduto, invece, credo non ci sia nulla da aggiungere. Nessuna parola può dare conforto alla famiglia della bimba morta in un modo così assurdo», conclude Rubiu.
La ricostruzione dei fatti offerta dal sindaco è la risposta alle polemiche che, a pochi minuti dalla tragedia, stavano iniziando a covare davanti alla spiaggia tra le tende dei due campeggi di Lotzorai che ieri hanno spento la musica per tutta la notte. Niente spettacoli, niente balli, neppure la radio. I gestori delle due strutture recettive del litorale hanno deciso di esprimere così la loro vicinanza alla famiglia di Martina. I turisti che ieri in spiaggia hanno visto morire quella bimba sotto gli occhi dei genitori, dal canto loro, non avevano alcuna voglia di sentisi in vacanza. ( m. c. )

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