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L'unione sarda. Pd, tutti i big in campo

Più correnti con Barracciu, consensi trasversali per Ganau e Deriu Ma rimane l'incertezza su cosa faranno gli alleati il 29 settembre

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Se le primarie fossero una sfida a figurine, avrebbe già vinto Francesca Barracciu. Si fa persino fatica a tenere il conto di tutti i big del Pd che la sostengono. Ma il 29 settembre serviranno i voti, decine di migliaia di voti. Gli avversari dell'eurodeputata (specie Gianfranco Ganau e Roberto Deriu) contano sul fatto che, rispetto al passato, gli elettori sembrano meno irreggimentati in squadre e correnti. E poi non esiste solo il Pd: che faranno Sel, Upc, Centro democratico e le altre sigle critiche? Potrebbero insistere sull'idea di presentare altri candidati il 2 settembre (resistono i nomi di Paolo Maninchedda e Franco Siddi), o cercare di influenzare la gara tra quelli già in campo.
NUOVI CANDIDATI La possibilità che aumentino i pretendenti è confermata dall'Idv: «Non era e non è perciò irragionevole - nota il vicesegretario Salvatore Lai - la nostra proposta di candidatura condivisa. Non è una scorciatoia antidemocratica, abbiamo dovere di sintesi: anche su progetto e alleanze». Il leader Pd Silvio Lai lavorerà per evitare fratture nella coalizione e una diserzione di massa delle primarie da parte degli alleati dissidenti: timore nato dalla minaccia di Michele Piras (Sel) di «andare al mare» il 29 settembre.
ALLEANZE Si dovrà anche limare l'accordo con l'area sovranista, stoppato dalle liti sulle primarie. Maninchedda e Franciscu Sedda hanno dato appuntamento più in là a Pd e soci, e intanto lavorano alle liste. L'intesa col centrosinistra resta un obiettivo del Partito dei sardi (che però è corteggiato da altre forze indipendentiste). L'impressione è che alla fine l'intesa arriverà.
Più difficile che il Pd apra ai sardisti. L'area Soru, prima dell' endorsement ufficiale a Francesca Barracciu, ha ribadito il veto sul Psd'Az. A proposito di Soru: ieri nel Pd ha fatto molto discutere il fatto che L'Unità, di cui l'ex governatore è proprietario, sia uscito con un supplemento (Left) dedicato a Michela Murgia, addirittura con un esplicito augurio di successo a colei che sarà un'avversaria del Pd.
LA MAPPA La svolta dei soriani ha spostato a favore di Barracciu il conto delle famose figurine del Pd. «Sono contento che anche loro stiano con Francesca», dice il capogruppo consiliare Giampaolo Diana, tra i primi a scegliere l'eurodeputata: «Penso che lei possa essere la giusta sintesi per riprendere il percorso riformatore avviato dal 2004 al 2008».
Erano da tempo sulla stessa linea Tore Ladu (con Franco Sabatini e Giuseppe Luigi Cucca), Siro Marrocu, Chicco Porcu. Ora li hanno raggiunti i consiglieri regionali Mario Bruno, Marco Espa, Luigi Lotto e Pietro Cocco, i parlamentari Caterina Pes e Francesco Sanna, e nomi come Tore Cherchi, Cicito Morittu, Tore Sanna, il costituzionalista Gian Mario Demuro.
Vengono considerati vicini a Gianfranco Ganau il segretario Silvio Lai, Antonello Cabras e Giacomo Spissu. Ma il sindaco di Sassari conta soprattutto su una rete trasversale di amministratori locali. Mentre è in fase di riflessione la corrente di Paolo Fadda, che avrebbe preferito soluzioni come Ettore Cannavera. Roberto Deriu, l'altro campione del Pd, ha invece percorso strade diverse fin dall'annuncio, mesi fa, della candidatura. Gioca senza padrini, tiene incontri in tutta l'Isola, vuole scardinare il peso delle grandi famiglie Pd.
I PICCOLI Per gli altri tre candidati il primo pensiero è trovare le firme: almeno 5000 in 25 giorni, 200 al giorno se si lavora anche a Ferragosto. Simone Atzeni conta sul Partito socialista; Andrea Murgia e Maurizio Piras non hanno sigle ufficiali alle spalle. Ma il segretario provinciale di Cagliari del Pd, Thomas Castangia, aiuterà Murgia a raccogliere le firme: «Quella di Andrea non è una candidatura dei civatiani», spiega su Facebook, «ma con lui può partire la ricostruzione di una nuova classe dirigente del centrosinistra nell'Isola».
Giuseppe Meloni

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