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L'unione sarda. Giù le vendite, saldi flop

NUORO. Intervistati 90 operatori, per l'88 % stagione pessima o mediocre

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NUORO La stagione dei saldi non restituisce il sorriso ai commercianti. A un mese dall'avvio degli sconti le vendite vanno tanto male che l'88 per cento dei negozianti è insoddisfatto. Il restante 12 per cento confessa buoni affari. Ma è quota troppo esigua perché possa incanalare il settore in un trend positivo. Emerge da un'indagine di Confesercenti e della Federazione italiana della moda (Fismo) estesa al Nuorese e all'Ogliastra. Il pessimo andamento degli acquisti, che segue il crollo degli anni precedenti, spinge l'associazione di categoria a mettere in discussione la stessa opportunità della stagione degli sconti.
IL QUADRO Le vendite vanno male per l'abbigliamento, l'intimo e le calzature. Giù in città, come nel territorio. Non c'è una zona che si salvi. Novanta le aziende del campione: 60 nel Nuorese, le altre in Ogliastra. Il 49 per cento sostiene che le vendite vanno male, il 39 per cento le definisce mediocri.
IL CALO Più della metà denuncia decrementi rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il 58 per cento del campione fa i conti con il calo: il 48 per cento quantifica la perdita tra il 10 e il 30 per cento, mentre il 28 per cento la stima addirittura superiore. I più fortunati hanno registrato incrementi negli affari, ma lo dichiara solo il 19 per cento degli intervistati. In ogni caso, l'aumento delle vendite sta sotto il 30 per cento. Il trend estivo è in linea con il flop dei mesi precedenti. L'81 per cento dei commercianti nuoresi, accanto al 75 per cento degli ogliastrini, ammette forti cali nelle vendite anche rispetto al volume già fallimentare del 2012. Quadro pessimo, specchio fedele di una crisi impietosa. Non serve neppure proporre sconti, come succede nel 2013, con percentuali superiori di circa 10 punti a quelle degli anni precedenti. Niente in questa estate di crisi sembra convincere il consumatore a fare shopping.
BASTA SCONTI «Sono più che maturi i tempi per avviare una concreta riflessione sulla stessa ragione d'essere delle vendite di fine stagione», sottolinea Gianni Piroddi a nome della Fismo-Confesercenti. «È chiaro - aggiunge - quanto i saldi non rappresentino più uno stimolo agli acquisti per il consumatore i cui comportamenti sono sempre più improntati alla prudenza e soprattutto decisamente limitati da budget prestabiliti che ne inibiscono la reattività a qualsiasi iniziativa di natura commerciale». Piroddi denuncia norme obsolete sulle vendite straordinarie e scarsità di controlli su quelle promozionali artificiose che danneggiano gli operatori più rispettosi delle regole. Rilancia perciò la proposta di legge presentata alla Regione per rivedere la normativa sperando che nel frattempo la crisi attenui i suoi effetti devastanti.
Marilena Orunesu

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