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L'unione sarda. Ultimo ciao per la piccola Martina

Anche il vescovo in lacrime ai funerali della bimba annegata

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Dal nostro inviato
Michele Tatti
ONANÌ Tutto troppo piccolo per contenere un dolore grande più del mare che ha inghiottito Martina. La chiesa del Sacro Cuore dove si celebra il funerale con appena diciotto banchi, un villaggio come Onanì di 400 abitanti che dall'anagrafe cancellerà il 2006 dando l'addio all'unica nata nel 2006. E quella ( piccola ) bara bianca accolta al canto del Salve Regina che gela anche l'afa quando ai piedi dell'altare si affianca al ( piccolo ) catafalco della Vergine dormiente già preparato per la processione dell'Assunta di giovedì prossimo: ai tre angioletti che fanno compagnia alla Madonna sabato scorso a Lotzorai se ne è aggiunto un altro di sette anni.
L'EMOZIONE DEL VESCOVO Si fa piccolo , molto e per chi non lo conosce incredibilmente piccolo, anche monsignor Mosè Marcia quando inizia la funzione religiosa con le lacrime agli occhi, deglutisce, ricaccia per ben tre volte l'emozione, schiacciato da un dolore che coinvolge anche il parroco di Onanì Salvatore Goddi, l'ex parroco di Onanì don Nicola Porcu e il parroco di Bitti don Mario Mula. Un vescovo, quattro sacerdoti e due chierichetti in un ( piccolo ) altare. Monsignor Marcia sa bene che in terra niente è più innaturale di un genitore che seppellisce il figlio. Guarda Maria Antonietta Niola e Bastiano Carta, accarezza con lo sguardo il fratellino di Martina testimone di una tragedia che lo segnerà per tutta la vita. E nell'omelia tra i singhiozzi si aggrappa al Vangelo di Matteo appena declamato e a quel Gesù capace di nascondersi ai sapienti e di rivelarsi ai bambini. «Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero», dice l'evangelista. Diventa però pesante per il vescovo di Nuoro che dopo aver detto che Martina «non ha bisogno di molte preghiere, ma è lei a pregare e intercedere per i genitori, il fratellino e tutti noi», torna a farsi piccolo per chiedere provocatoriamente: «Avevamo il diritto, eravamo degni di avere accanto tanta innocenza noi che in ogni momento infanghiamo la vita e la bellezza?». Perché - è il concetto di monsignor Marcia - in una società che si rincorre andando di corsa, anche quando ci si rilassa in una giornata di meritato riposo al mare, «in un attimo, siamo costretti a chiederci che senso diamo e sto dando alla mia vita?».
MARE DI LACRIME Gli altoparlanti riportano alla folla che non ha trovato posto nella piccola chiesa le parole del vescovo, anche se fanno le bizze i microfoni poco usati usati nel microcosmo di Onanì. All'interno del ( piccolo ) tempio dedicato al Sacro Cuore, in piedi tra le due file di nove banchi c'è anche Flavio Pedrotti, sindaco di Dambel (Valle di Non, Trentino), in vacanza a Lotzorai che ha tanto insistito per salutare Bastiano Carta e la sua famiglia di cui era stato ospite a Bitti inaugurando il gemellaggio tra il coro del paese e i cantori del San Romedio.
GEMELLI NEL DOLORE Quella gita nel mare di Ogliastra per salutare gli amici trentini, sommato al richiamo per l'esibizione delle Frecce Tricolori, è stata fissata da un destino crudele, diventando fatale proprio per la piccola Martina che tanti bittesi avevano eletto a mascotte durante la trasferta in Val di Non a cui lei aveva partecipato insieme al padre.
CANTO D'ADDIO Anche per fissare quel ricordo spensierato, il coro Oches de S'annossata canta l'ultima triste, tristissima ninnananna per la bambina. Davanti al carro funebre in partenza di Bitti (dove la salma è stata tumulata nella tomba di famiglia del padre), babbo Bastiano segue con le labbra più che con la voce: « Dannos sa manu Sennore, c'amos bisonzu de tene («Dacci la mano Signore che abbiamo bisogno di te»). Mamma Maria Antonietta con gli occhi fissi sulla bara probabilmente rimugina e declina al femminile quel passo del canto per la pace scandito dalla chitarra poco prima in chiesa che piaceva tanto alla sua piccola: « Ora ti stringo la mano, non sono più sola, non sei più lontana ».
SCUOLABUS MASCHERATO Il carro funebre parte per Bitti. La piccola Onanì saluta per l'ultima volta la piccola Martina che tra un mese - come ricorda don Salvatore Goddi che a nome della famiglia ringrazia anche il sindaco e la comunità di Lotzorai - non risponderà all'appello delle maestre della sua piccola seconda B.

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