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L'unione sarda. Blitz in villa con ostaggio

Rapina o tentato sequestro? Governante legata da un commando Tre uomini armati hanno portato via denaro, gioielli e un fucile

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Dal nostro inviato
Alessandra Raggio
ARZACHENA Due menhir incorniciano il cancello in legno massiccio. Sui campanelli nessun nome, solo Villa Bianca . Ma la casa da lì non si vede. Per intuirne la forma bisogna andare un po' più su, verso la strada che da Monticanaglia arriva a Porto Cervo.
Il cancello si spalanca due volte, la prima per far entrare i carabinieri, la seconda per far uscire due donne, blindate nell'abitacolo di una Opel grigia, che scappano via subito. I militari sono ancora lì dentro per cercare di ricostruire i fatti: rapina o tentativo di sequestro?
NOTTE DI PAURA È stata una notte lunga e difficile per Augusta Pignone, la governante di Paolo Azara e Maria Rita Giagoni che lunedì sera ha affrontato, da sola, tre uomini armati e mascherati. Avevano pistole e coltelli. L'hanno legata e immobilizzata per ore. Poi se ne sono andati e l'hanno lasciata lì, legata e imbavagliata: è riuscita a liberarsi verso l'una del mattino.
LA VERSIONE UFFICIALE La versione ufficiale suona più o meno così: tre malviventi entrano nella super villa verso le 22 per portare via denaro e gioielli. Legano la governante e frugano dappertutto, forse nella convinzione che a casa dell'amministratore del Billionaire avrebbero trovato un tesoro in contanti. In realtà il bottino non sarebbe stato superiore a qualche migliaio di euro, più due orologi di valore e un fucile che, secondo i carabinieri, non funziona.
LE INDISCREZIONI Ma c'è anche un'altra versione, completamente diversa, raccontata a bassa voce da addetti ai lavori in borghese. Ripartiamo dall'inizio: sono circa le 22 quando tre tipacci mascherati si introducono nel cortile della Villa Bianca. Forse saltando il muretto di recinzione, facilissimo da scavalcare. Entrano senza problemi nell'enorme abitazione di Paolo Azara. Vogliono sequestrare la sua compagna, vicesindaco del Comune di Arzachena. Ma in casa non c'è nessuno, solo la governante, costretta dai banditi a chiamare la padrona di casa per convincerla a rientrare, con una scusa. Maria Rita Giagoni in quel momento è impegnata nella presentazione di una manifestazione folk, nella piazza di Arzachena. Difficile sapere cosa si siano dette, fatto sta che l'assessore rientra solo dopo qualche ora. A quel punto i banditi si sarebbero stancati e, preoccupati per quella dilatazione di tempi, si sono dati alla fuga.
LA FUGA Hanno lasciato la villa con la Punto bianca della governante, mollata 200 metri più avanti, dove probabilmente la banda aveva parcheggiato l'auto usata per il blitz.
Gli inquirenti negano questa seconda versione nel modo più assoluto.
LA GOVERNANTE La signora Augusta, ex collaboratrice domestica di Berlusconi, a villa Certosa, si è liberata dopo mezzanotte e solo allora è riuscita a chiedere aiuto.
La donna vive con la coppia dal 2005, quando Paolo Azara e Maria Rita Giagoni hanno deciso di trasferirsi nella nuova residenza di Monticanaglia. Una casetta da Beverly Hills, la definisce chi ha avuto l'occasione di visitarla. Sei ettari di terreno avvolgono due costruzioni (solo una abitata) immacolate circondate da un ampio cortile con piscina. La villa è gigantesca, solo i bagni sono otto.
LA VILLA Naturalmente è off limits. Il telecomando del cancello si apre soltanto per fare entrare il comandante della stazione di Porto Cervo, Giulio Brandano. «Non si entra» dice perentorio. Intanto il telefono di Paolo Azara squilla a vuoto, alla fine risponde. «Perdonatemi, non posso dire proprio nulla». Atteggiamento davvero singolare per un caso di rapina.
IL COMMANDO Non convince l'idea che che il commando pensasse di trovare a Villa Bianca l'incasso del Billionaire. Molto più verosimile l'ipotesi che si trattasse di un tentativo di rapimento, una sorta di sequestro lampo: trattenere l'assessore giusto il tempo per convincere Paolo Azara a consegnare l'incasso della serata.
LE INDAGINI Ipotesi senza fondamento, secondo i militari dell'Arma, che per ore si sono trattenuti a Villa Bianca per controllare i filmati delle telecamere a circuito chiuso e ascoltare la testimonianza della signora Augusta, 49 anni, originaria di Ginestra degli Schiavoni (provincia di Benevento) ancora scossa dalla nottata.
Certo, a villa Certosa certe cose non sono mai successe.

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