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L'unione sarda. «Letta, gli aerei non bastano»

Gelo all'annuncio del premier sui tre nuovi Canadair

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Non tutti hanno le taglienti certezze di Mauro Pili («solo demagogia»), ma la politica sarda non tributa ovazioni ai Canadair annunciati da Enrico Letta. Se il premier promette di acquistare tre mezzi antincendio con il ricavato della vendita di auto blu e aerei di Stato, i partiti isolani sottolineano che bisognerebbe puntare semmai sulla prevenzione dei roghi. E qualcuno sente anche puzza di elemosina, vagamente offensiva.
L'ACCUSA È Pili, come detto, il primo a caricare a testa bassa contro Palazzo Chigi: «Quando la demagogia supera la faccia tosta», commenta su Facebook il deputato Pdl, «tutti incantati dal gesto di tagliare auto blu per comprare Canadair. Beato chi crede alle favole».
A suo giudizio, i 50 milioni che Letta conterebbe di recuperare cedendo tre aerei e sedici vetture sono «stime campate per aria». E in ogni caso «è certo che un Canadair costa tra i 20 e i 25 milioni, quindi se tutto va bene se ne comprano due». Soltanto «fumo negli occhi» che non va a intaccare i veri sprechi (come i 22 milioni annui per la manutenzione della flotta aerea di Stato), tantomeno il problema degli incendi in Sardegna.
«PREVENZIONE» Toni diversi, nei confronti di Letta, da parte del Pd: eppure anche l'eurodeputata Francesca Barracciu osserva che «non si può sempre lavorare così, inseguendo le emergenze». Però, aggiunge, il premier «ha fatto ciò che Monti, Berlusconi e Cappellacci non avevano mai immaginato».
Ancora più perplesso Antonio Solinas, vicepresidente della commissione Ambiente del Consiglio regionale: «Se il governo deve aspettare questi drammi per accorgersi della piaga incendi, siamo alla frutta. Annunci come quello di Letta sono positivi, ma derivano dalla nostra disperazione. Meglio rafforzare l'opera di prevenzione». Magari riportando i mezzi antincendio al centro della Sardegna anziché a Olbia, e riattivando la prassi che riportava al lavoro nell'Isola, durante l'estate, i trecento vigili del fuoco sardi di stanza in altre regioni.
PENE PER I PIROMANI È in commissione Ambiente anche Franco Mula (Riformatori), che si associa alla richiesta di prevenzione: «che si fa anche punendo davvero i piromani, quando li beccano. Poi vanno bene i Canadair, ma quando li devi chiamare hai già perso». «Sono anni che d'estate si parla dei mezzi antincendio», fa notare il senatore del M5S Roberto Cotti, «poi d'inverno passa l'emergenza e ci si dimentica. E intanto si insiste con l'acquisto degli F35, aerei da guerra, per l'attacco e non per la difesa».
«COME COLONIE» Agguerrito il fronte indipendentista: «Non ci serve l'elemosina di uno Stato che ci tratta da colonia», attacca Christian Solinas, capogruppo Psd'Az in Consiglio regionale, «Letta sta tentando di risolvere il problema con uno scoop sull'onda dell'emozione. È un atteggiamento feudale. Mi chiedo fino a che punto l'Italia abbia ancora interesse ad avere la Sardegna nel suo perimetro».
Secondo il leader di Sardigna natzione Bustianu Cumpostu, «Letta ha detto quelle cose solo in seguito alle pressioni che ha ricevuto, perché siamo in vista delle Regionali. Dovrebbe dare invece la sovranità al popolo sardo, e allora sì che sapremmo come difendere la nostra terra». Concetti simili a quelli del segretario di Progres Franco Contu: «Se potessimo disporre delle nostre risorse, sapremmo cosa fare». Anzitutto «la prevenzione, con la pulizia dei boschi e la manutenzione delle fasce antincendio». Contu propone inoltre incentivi, per chi lavora alla lotta contro i roghi, che facciano crescere gli stipendi se vengono bruciati meno ettari.
UOMINI E MEZZI Claudia Zuncheddu (Sardigna libera) se la prende con la Regione più che col governo: specie per «le operazioni della protezione civile sempre più scoordinate e inefficaci», e le compagnie barracellari «abbandonate dalle istituzioni». Anche la consigliera regionale indipendentista ricorda i problemi di organico dei vigili del fuoco, compreso il caso dei 300 sardi assegnati altrove, e attribuisce «la responsabilità di questa privazione di diritti alla Regione, che non fa valere tali prerogative verso lo Stato».
I VIGILI Su questi aspetti interviene anche la Federazione nazionale dei coordinamenti dei vigili del fuoco, col segretario Filippo Ferdinandi che fa appello al premier: «Mentre il governo pensa il da farsi, la Sardegna brucia. Letta prenda in mano la situazione». Anzitutto sentendo il capo del corpo dei vigili, che con tagli «di oltre 4mila unità» non può «garantire efficienza operativa».
Giuseppe Meloni

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