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L'unione sarda. Pista politica per l'attentato

SINISCOLA. Raccolti nuovi elementi sul possibile movente della pesante intimidazione

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SINISCOLA Potrebbe avere una matrice eversiva il grave attentato dinamitardo messo a segno lo scorso novembre nel municipio di Siniscola. Il magistrato, titolare delle indagini avviate subito dopo la pesante intimidazione, ha infatti delegato gli agenti della Digos della questura di Nuoro ad approfondire nuovi indizi che sono emersi di recente dall'inchiesta portata avanti per dare un volto ai responsabili del gesto criminoso.
MOVENTE «La struttura investigativa, sinora mai interessata sul caso - si legge in una nota ufficiale del portavoce della questura Fabrizio Mustaro - è stata chiamata ad approfondire alcuni filoni di indagine emersi in relazione a un possibile movente, legato all'attività dell'ente che avrebbe ingenerato l'atto criminoso».
LA BOMBA Era la notte dell'11 novembre scorso quando un ordigno venne fatto esplodere davanti all'atrio del palazzo civico di via Roma. La deflagrazione procurò ingenti danni alla porta d'ingresso proiettando numerose schegge contro le abitazioni limitrofe. Si trattò di un'azione che oltre ai danni materiali scatenò la durissima reazione del sindaco Rocco Celentano. Parlò senza mezzi termini di «strategia di lungo termine, avviata già durante la campagna elettorale». Parole pronunciate durante il consiglio comunale dedicato all'episodio e accompagnato da una fiaccolata tra le vie cittadine per condannare ogni atto di violenza. Il sindaco ricordò che in campagna elettorale «comparvero diversi volantini anonimi infamanti, non solo contro alcuni cittadini che avevano scelto di candidarsi ma anche all'indirizzo dei componenti della coalizione di centrosinistra, che sostenendomi avevano contribuito alla mia elezione».
Fabrizio Ungredda

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