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L'unione sarda. Divieto di spot per i candidati

Anche rigidi tetti alle spese nel codice per le primarie

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Basta uno spot, un'inserzione sul giornale, o persino un manifesto un po' troppo vistoso: e addio primarie. O perlomeno si corre il rischio. Lo hanno chiamato “Codice di comportamento dei candidati”, sei articoli e svariati commi. Burocratese stretto e politicamente corretto («è fatto divieto ai/le candidati/e...»). Detta le regole per chi aspira a diventare il leader del centrosinistra alle prossime Regionali: e i limiti alle forme di campagna elettorale sono le norme più significative. Tanto che già uno dei concorrenti, Roberto Deriu, pur senza polemizzare deve correggere in corsa alcune iniziative programmate per le prossime settimane.
SOBRIETÀ Il codice è stato spedito via mail martedì sera ai sei candidati (oltre a Deriu, Francesca Barracciu, Gianfranco Ganau, Simone Atzeni, Andrea Murgia e Maurizio Piras). E ha subito suscitato qualche sorpresa. Anche se, in realtà, contiene norme concordate da tempo dal famoso tavolo del centrosinistra, che riunisce i leader di tutti i partiti. E per altro si ispira ai regolamenti applicati in competizioni simili anche a livello nazionale, compresa quella tra Bersani e Renzi nell'autunno 2012.
La sobrietà è uno dei princìpi di base. Da qui il divieto di spese eccessive per farsi propaganda: ciascun candidato può impegnare al massimo 30mila euro, e comunque senza alcun tipo di pubblicità a pagamento, che si tratti di tv, radio, giornali, web. Vietati persino i sei per tre , i maxi-cartelloni murali ormai di uso comune nel marketing politico: il codice consente manifesti non più grandi di un metro per un metro e quaranta.
TRASPARENZA Molto stringente anche l'obbligo di rendere conto delle spese e di eventuali aiuti ricevuti, con «indicazione nominativa» per quanto riguarda «i contributi e i servizi, provenienti da persone fisiche o giuridiche, di valore superiore a 500 euro». Insomma, chi versa più di quella cifra non potrà restare un sostenitore ignoto.
Va detto che nei sei articoli ci sono molti richiami anche alla lealtà e alle pari opportunità tra candidati: le primarie devono anzitutto far conoscere i programmi del centrosinistra, più che promuovere l'immagine di un singolo. In caso di violazioni del codice, il comitato regionale delle primarie (formato dai rappresentanti dei partiti) può rivolgere inviti ai candidati o prescrivere dei comportamenti riparatori. Ma nei casi più gravi, il collegio dei garanti (presieduto dal docente Francesco Sitzia) potrebbe persino escludere un candidato dalla competizione.
LA PROPOSTA «Alla data in cui ho ricevuto la mail, erano già andati in onda alcuni spot tv per sostenere la mia candidatura», si autodenuncia Roberto Deriu: lui del resto è sceso in campo prima di tutti, e poi il divieto non può essere retroattivo. Ma - fa sapere il presidente della Provincia di Nuoro - erano stati anche «già progettati e realizzati alcuni manifesti pubblicitari 6X3, di cui è stata commissionata e pagata l'affissione».
Probabilmente salterà tutto, ma poiché quei cartelloni servivano a pubblicizzare un'iniziativa (il cosiddetto “Eventone”) che il candidato ha organizzato dall'11 al 13 settembre a Cagliari e Quartu, Deriu propone di aprire la sua convention a tutti i nomi in corsa per il centrosinistra. Perciò chiede ai suoi avversari di «considerare a loro disposizione, per l'esposizione delle loro opinioni e dei loro programmi», l'Eventone di settembre. Un modo per «dimostrare la qualità e la forza delle ragioni di comune militanza e di rispetto dei nostri elettori, dando prova di sincera condivisione dei nostri ideali».
Giuseppe Meloni

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