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L'unione sarda. Tre denunciati dai forestali per i fuochi di giugno

La devastazione di Samugheo

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Svolta nelle indagini sugli incendi in provincia di Oristano. Tre persone (un allevatore, un pensionato e un operaio), sono state denunciate dalla Forestale per i roghi innescati a giugno scorso. Secondo gli inquirenti si sarebbero resi responsabili di tre distinti incendi che avevano devastato centinaia di ettari di pascolo e macchia mediterranea e danneggiato diverse aziende nei comuni di Samugheo, Villa Sant'Antonio e Allai.
Per spegnere le fiamme vigili del fuoco, Forestale, Canadair e elicotteri avevano dovuto lottare per ore e ore.
I ranger, al termine delle indagini, hanno denunciato per incendio doloso un allevatore di 52 anni di Samugheo che il 14 giugno avrebbe appiccato il fuoco a Scandurri, vicino al paese. L'uomo rischia una pena da tre a sette anni. Dovranno rispondere invece di incendio colposo un pensionato e un giovane operaio ritenuti responsabili di due distinti roghi. Uno nelle campagne di Villa Sant'Antonio e l'altro ad Allai. Per questi due la condanna può variare da uno a cinque anni di reclusione.
Ma il lavoro investigativo della Forestale non si ferma qui. Procedono infatti senza sosta le indagini sull'incendio a "Pranu Lari", altra località nel comune di Samugheo, che otto giorni fa aveva procurato notevoli danni ambientali e nelle strutture di diverse aziende. Il fronte del fuoco, esteso per ben 120 ettari, aveva distrutto anche un gregge di 120 pecore. Per gli inquirenti si tratterebbe di una vendetta messa in atto da qualche allevatore che si era visto negare la concessione del pascolo da parte del proprietario. Restano ancora senza nome anche i piromani che una settimana fa hanno incendiato le campagne di Ghilarza, Zuri e Soddi, distruggendo 2 mila ettari di bosco e pascolo, l'80 per cento del territorio. Oltre ad aver danneggiato diverse aziende e sterminato decine di capi di bestiame. Migliorano, pur restando sempre serie, le condizioni di Ubaldo Miscali, l'allevatore che per mettere in salvo il bestiame della propria azienda era rimasto gravemente ustionato.
Antonio Masala

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