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L'unione sarda. «Io? Sto bene al porto»

Piergiorgio Massidda si chiama fuori dalla corsa

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«Se dobbiamo farle, che si facciano in fretta».
L'appello per le primarie di Piergiorgio Massidda - uomo forte del Pdl cagliaritano ritornato in auge alla presidenza dell'Authority portuale dopo la candidatura civica alle Provinciali del 2010 e le divergenze con il suo partito - assomiglia a una strigliata: «Si decidano le regole in fretta, entro i primi di settembre i partiti della coalizione si ritrovino e fissino le linee programmatiche», dice Massidda, ex deputato e senatore di Forza Italia e Pdl. «Lo dico per esperienza: si raggiunga un'intesa globale, che definisca il percorso sul piano degli intenti e degli obiettivi». E le consultazioni? «Si voti entro ottobre al massimo, non si può attendere oltre. Sempre che l'obiettivo sia farle, queste primarie. Mi permetto una raccomandazione: si cerchi una compattezza vera sui temi del programma, che viene prima delle candidature. Le primarie che immagino io sono aperte a tutti: dobbiamo far tesoro degli errori del centrosinistra». Massidda, tirato in ballo per un'eventuale proposizione, si chiama fuori: «Sto bene dove sto, non mi sono mai sentito così utile per la povera gente come in questo periodo», conclude l'ex segretario di Forza Italia. «Sento nomi di grande caratura tra gli aspiranti presidenti del centrodestra e del centrosinistra. Ma ritengo che, per quel che ha fatto soprattutto negli ultimi tempi per la Sardegna, il governatore Cappellacci incarni senz'altro la candidatura più adeguata per cercare di rilanciare l'Isola».
Lo. Pi.

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