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La nuova sardegna. Terremoti nel centrodestra verso il voto

Cappellacci contesta Pili per i disordini di Carbonia, l’Udc cambia assessore ed è in bilico, Fli perde pezzi, il Psd’Az incerto

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di Filippo Peretti

CAGLIARI Si avvicinano le elezioni e nel centrodestra si vive come dentro un terremoto. C’è grande incertezza e il primo a crollare potrebbe essere Ugo Cappellacci nell’ipotesi (mai smentita) che l’Udc lo abbandoni per allearsi nazionalmente con il Pd. Cappellacci, dopo aver curato molto bene il suo ritorno nel Pdl con la mediazione di Angelino Alfano, è ora proiettato verso quella che considera la fase di rilancio: portare risultati nelle vertenze con lo Stato e in quelle industriali e sbarazzarsi degli oppositori interni. La giornata di ieri è stata illuminante. Sulla vertenza entrate ha detto ai giornalisti che nei prossimi giorni viaggerà con Mario Monti verso il Qatar spiegando che «per il premier sarà uno dei viaggi più difficili perché gli chiederà di rispettare la legalità ». Sulle vertenze industriali ha difeso il protocollo di Carbonia (quello siglato con i ministri Passera e Barca) affermando che la crisi è provocata dalla mancanza di interventi «per tre decenni». Quanto ai disordini ha dato la colpa anche a chi «ha parlato di imbroglio». Non ha fatto il nome ma il riferimento è al suo rivale Mauro Pili. E’ un momento di svolta per il panorama politico generale e le novità iniziano a essere numerose. Oggi l’assessore all’Ambiente Giorgio Oppi (Udc) si dimette per la seconda volta: la prima per ragioni di salute, ora per potersi dedicare al partito, di cui è segretario. Il successore, salvo sorprese dell’ultim’ora, dovrebbe essere Andrea Biancareddu, che quando era in Forza Italia è stato assessore all’Urbanistica nella giunta di Mauro Pili. Oppi non si sbilancia, ma la sua uscita viene letta anche nell’Udc come l’avvio della fase decisionale sulle alleanze: se nel Pd vincerà Pierluigi Bersani potrà nascere l’asse con Pierferdinando Casini: a quel punto l’Udc sarda potrebbe mollare il centrodestra e per Cappellacci sarebbe la crisi. E’ un’ipotesi che non viene esclusa da nessuno. E c’è chi aggiunge che in caso di crisi Cappellacci potrebbe candidarsi alle politiche ma, non essendosi dimesso per tempo, solo se il voto sarà anticipato.Ma il governatore, come s’è detto, sta lavorando per il rilancio della sua azione di governo e per la ricandidatura alla Regione. L’Udc è protagonista anche di altri sommovimenti. Matteo Sanna (ex Pdl passato a Fli) sta per approdare al partito di Oppi. Assieme a Ignazio Artizzu, Sanna fa parte del gruppo con l’Udc (si chiama appunto Udc-Fli) ma ora ha deciso di perfezionare il gran passo, traslocando assieme a un numeroso seguito di sostenitori e amministratori locali galluresi. Sembra che Matteo Sanna non sia preoccupato di un’eventuale alleanza con la sinistra. Infatti a Olbia, la sua lista di Fli è stata decisiva per la vittoria di Gianno Giovannelli. Infine novità non secondarie nel Psd’Az. Domani si riunisce il consiglio nazionale nato al recente congresso, quello che ha confermato alla presidenza Giacomo Sanna. C’è l’elezione del segretario. L’uscente Giovanni Colli sembrava spacciato: al congresso si era presentato con la mozione di Paolo Maninchedda, che poi ha preferito non presentarsi. Maninchedda e Colli erano favorevoli a lasciare Cappellacci e ad allearsi col centrosinistra, ma ha vinto la scelta di non rinnegare l’alleanza col centrodestra e di tenere le mani libere. Ora che Giacomo Sanna ha visto crescere i motivi di dissenso qualcuno ha pensato di confermare Colli, il quale nella polemica congressuale non si era fatto trascinare dalla linea Maninchedda.

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